rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Investimenti "Iren Rinnovabili", M5s: «Vogliamo sapere se sono le bollette dei cittadini a finanziarli»

Il Movimento 5 Stelle: «"Iren rinnovabili" al momento sembra avere abbandonato il proprio business per occuparsi di problemi esclusivamente reggiani. Questo però potrebbe avere pesanti conseguenze per tutti gli utenti dei servizi erogati dalla società»

Nella conferenza effettuata a Parma dai consiglieri M5S di Parma, Reggio Emilia e Piacenza per il territorio il movimento è stato rappresentato dal consigliere Andrea Gabbiani. Nell'incontro il partito si è espresso sulla questione di Iren: «"Iren rinnovabili" al momento sembra avere abbandonato il proprio business per occuparsi di problemi esclusivamente reggiani, che però potrebbero non combaciare con gli interessi dei reggiani. Questo però potrebbe avere pesanti conseguenze per tutti gli utenti dei servizi erogati da Iren, come e per tutto il territorio emiliano, visto che Parma presto uscirà dal patto di sindacato, facendo diminuire il peso degli altri comuni che vi rimarranno. Se è vero che "Iren Rinnovabili" (società del gruppo Iren fondata nel 2012 per operare nel mercato delle energie rinnovabili detenuta al 70% da Iren ambiente e per il 30% dal colosso della cooperazione Ccpl)  non sembra avere voglia di investire a Parma, possiamo dire che il suo rapporto con Reggio Emilia non subisce battute d’arresto».

«E a Piacenza? Incremento del teleriscaldamento - afferma il M5S - con tutti i dubbi sui vantaggi per i cittadini e tante promesse sulla raccolta differenziata mai mantenute. Siamo infatti fermi a poco più del 50%. Per esempio il 15 dicembre 2014 in Consiglio Comunale a Reggio Emilia il  PD ha approvato, con il voto  decisamente contrario del M5S una delibera concernente la  costituzione della Società di Trasformazione Urbana che si  occuperà della riqualificazione di parte dell’area ex Reggiane  e nella quale entrerà come socio "Iren Rinnovabili" che dovrà a tal fine acquistare per 5,5 milioni di euro i capannoni 17 e 18 da Fantuzzi (ex proprietario delle Reggiane). La Stu prevede un investimento di circa 31 milioni di euro di cui solo 12,9 coperti da contributi statali». 5,5 verranno sborsati come già detto da "Iren Rinnovabili" e il resto verrà coperto con ipotetiche vendite e affitti di spazi ad aziende che ancora non ci sono e a prezzi al metro quadro stabiliti per fare quadrare il business plan, ma che sono tutti da verificare sul mercato».

«Tutto questo interesse - continua il movimento - di "Iren Rinnovabili" sull’area ex reggiane sarebbe da approfondire, visti i risultati del Tecnopolo (capannone 19 dell’area ex reggiane) che dovevano essere trainati come da Reggio Emilia Innovazione, azienda che vede nella compagine societaria anche il Comune di Reggio e che è  guidata da un dipendente di "Iren Rinnovabili". A questo si aggiunge il progetto Rebuild,  ossia il  Protocollo d'intesa tra il Comune di Reggio Emilia e "Iren Rinnovabili s.p.a". ed "Iren Energia s.p.a." per la promozione della realizzazione di interventi di riqualificazione energetica diffusi sul patrimonio edilizio esistente». 

«In sintesi il Comune di Reggio Emilia - spiega il M5S - affida a "Iren Rinnovabili" e a "Iren Energia" il compito di mettere a punto una metodologia per la realizzazione di 300 diagnosi energetiche su edifici esistenti, mettendo  a disposizione le proprie banche dati. E non solo, affida alle stesse società il compito di costituire una rete di imprese che si occupino della realizzazione delle riqualificazioni energetiche che si renderanno necessarie. Lo stesso Comune di occuperà di trovare finanziamenti per il tutto.  In buona sostanza il Comune di Reggio Emilia è intervenuto in un’iniziativa privata che genererà flussi economici per una società privata».

«E guarda caso - sottolinea il partito - a dicembre  Iren Rinnovabili ha acquistato Studio Alfa, non si sa con quali soldi. Da notare che  Studio Alfa era  di Ccpl che ad oggi detiene il 30% di "Iren Rinnovabili" e che  come tutti sanno non naviga in acque tranquille. A proposito di tutto questo shopping, del quale al momento beneficeranno certamente I venditori (dei terreni e di Studio Alfa), è lecito chiedersi da quale borsellino provengano I soldi. Parma ha posto all’Ad di Iren in via formale alcune domande rispetto all’attività di "Iren Rinnovabili" sul territorio reggiano. Tra le domande ve ne era un che esplicitamente chiedeva "A quanto ammonta il sostegno finanziario del Gruppo Iren a Iren Rinnovabili per tutti gli investimenti effettuati". A questa domanda non è arrivata risposta. Possiamo solo vedere dal bilancio 2014 che la posizione debitoria di "Iren Rinnovabili" nei confronti di Iren è di circa 33 milioni di euro».

«Vogliamo quindi sapere - chiede il Movimento - se non siano i cittadini che con i soldi delle loro bollette contribuiscano a finanziare attraverso Iren  le attività di investimento di "Iren Rinnovabili" sul territorio reggiano. Investimenti che avranno certamente ricadute positive per alcuni soggetti privati: il proprietario di immobili che non sarebbero mai stati venduti senza questo benefico intervento, Ccpl che fa cassa, così come Futurcem, l’altro socio di Studi Alfa. Se la Mission di "Iren Rinnovabili" è quella di riqualificare delle zone cittadine allora lo potrebbe fare anche a Parma. Con un investimento di 30milioni di euro "Iren Rinnovabili" potrebbe entrare in Stt Holding e riqualificare energeticamente importanti pezzi della città come la Stazione, l’ex Macello, Il Ponte Nord, Il campo da Baseball, e tanti altri edifici. Un investimento del genere permetterebbe al Comune ed a Stt Holding di non dover vendere le azioni Iren in loro possesso. Il patto Emiliano potrebbe continuare e si potrebbe far valere nei confronti di Torino che non avrebbe più controaltari per la gestione del gruppo».

«La gestione è già di per se molto sbilanciata - conclude il M5S - in favore del Comune di Torino rispetto a tutti gli altri Comuni. In commissione ho chiesto al nuovo Amministratore Delegato Bianco come fosse la situazione dei crediti che Iren vantava nei confronti di Torino e mi è stato risposto che si era quasi azzerata. Purtroppo andando a controllare tutto ciò non risulta, anzi il Comune di Torino ha debiti per oltre 152 milioni di euro e nonostante questo Iren "finanzia" Torino con 51milioni di euro. Tutto questo mentre il Comune di Parma con enormi difficoltà riduce i suoi debiti da 19milioni (giugno 2014) a 14milioni (dicembre 2014). Basta controllare il dettaglio dei rapporti con parti correlate per rendersene conto».

A questo proposito è stata proposta un'interrogazione dal Movimento 5 Stelle: 

Premesso che:

-l’impianto di incenerimento di Tecnoborgo è soggetto a periodici controlli e verifiche delle strumentazioni e dei fumi ed emissioni in atmosfera.

-il 17 febbraio 2015 Iren Rinnovabili, proseguendo nella sua strategia di sviluppo, ha acquisito una partecipazione di maggioranza in Studio Alfa srl, società con sede a Reggio Emilia che opera nel settore dei servizi ambientali ed energetici.

Gli interpellanti chiedono al sindaco e alla giunta di rispondere alle seguenti domande: 

-quale società si occupa del monitoraggio della strumentazione di rilevamento delle emissioni dell’inceneritore di Tecnoborgo.

-nel caso in cui anche per Tecnoborgo, oltre che per l’inceneritore di Uguzzolo, sia  Studio Alfa la società di cui Iren Rinnovabili  ha acquisito la maggioranza delle quote, ad occuparsi del monitoraggio della strumentazione di rilevamento delle emissioni dell'inceneritore, se non si pensi di porre all’attenzione del consiglio comunale e della giunta il tema per cui il controllato e il controllore sono uno di “proprietà” dell’altro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Investimenti "Iren Rinnovabili", M5s: «Vogliamo sapere se sono le bollette dei cittadini a finanziarli»

IlPiacenza è in caricamento