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"Io Cambio" interviene sui fatti della Diaz

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Gentile Direttore,

ormai trascorse alcune settimane dalla condanna inflitta dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo all’Italia, in merito al blitz alla scuola Diaz, riteniamo opportuno esternare alcune considerazioni. Stiamo rilevando con rammarico, ma non con sorpresa, che una fortunatamente minoritaria parte dell’opinione pubblica, becera e poco evoluta, ha prontamente “colto la palla al balzo” per rispolverare il vecchio armamentario anti-forze dell’ordine. L’attacco avviene apostrofando i poliziotti come macellai islamici, torturatori ed amenità varie. Non stupisce, e non meraviglia più, che tali frange siano sempre riferibili ad un’area politico-culturale ben precisa e, come la storia ci ha dimostrato: fallimentare! Ci chiediamo come sia possibile, nel 2015, vedere ancora alcuni individui indicare i poliziotti, i carabinieri e forze dell’ordine in genere, come “picchiatori di uno Stato fascista”. Pare che in qualsiasi manifestazione di piazza, o nei pressi di uno stadio, siano sempre e comunque loro i cattivi... per alcuni restano tali anche quando sono loro stessi, gli agenti, vittime dei facinorosi! E’ fuor di dubbio che, in uno Stato di diritto, chi esercita l’autorità non debba in alcun modo abusare del proprio potere contro i cittadini e, se ciò accade, occorrono misure sanzionatorie. E’ però altrettanto evidente che, le responsabilità individuali, non possano essere strumentalizzate per screditare un intero corpo amministrativo. Se un agente di polizia commette un reato deve essere perseguito secondo regolamento, se scrive qualcosa di censurabile su un social network lo si deve sanzionare sul piano disciplinare (come è accaduto di recente sul tema della scuola Diaz); ma ogni episodio individuale non può, e non deve, diventare l’occasione per diffondere un sentimento di astio nei confronti dell’intera Polizia di Stato, o altro corpo di PS. Sentendo certi commenti, allora come oggi, si ha l’impressione che le forze dell’ordine siano un fastidio. Perché questa sensazione subliminalmente divulgata o percepita? Forse perché si chiede loro di impedire la  messa “a ferro e fuoco”, in modo indisturbato, delle piazze e/o delle vie di una città come accadde a Genova nel 2001? In quante altre occasioni, prima e dopo tale evento, ciò è successo e, purtroppo, presagiamo si ripeterà? Questo astio è un relitto ideologico perpetrato da persone fuori dal tempo e con la mente annebbiata da ideologie radicate in una memoria particellata che insegue ancora le divisioni come metodologia di supremazia...! La solidarietà e la vicinanza alle forze dell’ordine sono un dovere morale per qualsiasi cittadino per bene, soprattutto in un momento come questo dove, per la concomitanza di diversi fattori, la cittadinanza si trova a  fronteggiare una criminalità particolarmente agguerrita: questo è un problema che purtroppo avvertiamo crescente anche nella nostra provincia. Gli agenti delle forze dell’ordine svolgono un lavoro faticoso e pericoloso (a nostro avviso non adeguatamente retribuito e soprattutto non riconosciuto) per proteggere tutti i cittadini. Esiste davvero qualcuno convinto che continuare a “dargli addosso”, anche quando non ce n’è motivo, sia nel nostro interesse? IO CAMBIO esprime tutta la propria stima e vicinanza agli appartenenti alla Polizia di Stato per i vili attacchi subiti negli ultimi giorni, ringraziandoli per l’importante azione di prevenzione e repressione del crimine che, pur tra le note difficoltà, svolgono quotidianamente a tutela dei  cittadini per bene.

Loris Burgio e Matteo Maiorana  

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