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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Italia dei Valori: «Sosteniamo Balzani, persona pulita»

Luigi Gazzola e Samuele Raggi non condividono le critiche alla magistratura rivolte dal Pd: «Bonaccini è un’offerta debole e obsoleta, legata agli apparati, Balzani è un bravo amministratore»

«Chi per anni ha denunciato – spiegano Samuele Raggi e Luigi Gazzola dell’Italia dei Valori - i rischi che l’affermazione del “berlusconismo” avrebbe prodotto, non si è stupito della disintegrazione dei residui anticorpi causata dalle larghe intese. Allo stesso modo non è sorpreso che il progredire della mutazione genetica causata dal fenomeno anche nel centrosinistra abbia portato quest’ultimo ad assumerne il linguaggio. “Giustizia a orologeria”, “tentativo di abbattere un partito alla vigilia del voto” e di “azzerare per via giudiziaria una classe dirigente”, espressioni da sempre sulle bocche di B. e dei suoi colonnelli, vengono pronunciate da autorevoli esponenti del campo (un tempo) avverso per commentare la vicenda che riguarda due candidati alle primarie regionali. E’ questo l’approccio culturale con cui a due mesi dalle elezioni si svolge la dialettica interna al Pd  per la successione al dimissionario Errani e il governo della Regione? Una regione – se così fosse - che oltre a dover affrontare come le altre una terribile crisi economica paleserebbe anche una paurosa crisi politica intesa sia come difficoltà a dare risposte adeguate ai problemi sia come povertà dell’offerta di governo. Dal momento che i partiti minori sono moribondi (per usare un eufemismo) il dibattito riguarda  di fatto il solo partito esistente, il Pd, che nella regione controlla direttamente o indirettamente di tutto, dalle istituzioni, agli enti, alle multiutilities.

Ciò che non impedisce però, a chi sta ormai nell’”al di là” della politica, quantomeno di osservare i movimenti e rilevare come, fino a pochi giorni fa, fossero ignote le ragioni di distinzione politiche e programmatiche tra i due candidati di punta. Non c’era una diversità di proposte anzi, quello dei due rimasto in corsa, non risulta avesse nemmeno presentato uno straccio di programma che tanto, si sa, che non serve a nulla: gli accordi si fanno su basi correntizie. Quello che preme davvero è garantire la continuità nella discontinuità, la rottamazione nella conservazione, cambiare il suonatore  purchè la musica resti la stessa in perfetta sintonia con le finalità del Gattopardo. In questa regione è accaduto invero, negli ultimi tempi, che  troppo spesso il  conflitto tra i processi di riforma  e gli interessi forti abbia visto prevalere questi ultimi, che l’articolazione degli interessi economici e la commistione con la politica abbiano mortificato i desideri della stragrande maggioranza delle persone. Di qui l’esigenza di cambiamento e che “cambiare verso” non sia solo uno slogan. Per questo crediamo sia sbagliato insistere per la presidenza della Regione sull’ennesimo professionista della politica cresciuto nelle stanze del Palazzo senza altre competenze rilevanti sul piano sociale e culturale oltre che limitate su quello amministrativo. Sarebbe un’offerta debole e obsoleta, certamente di garanzia per gli apparati, ma inefficace perché culturalmente non attrezzata a leggere le tante dinamiche in atto sul territorio regionale oltre che assai contraddittoria: come si fa  a riempirsi la bocca di merito se le fedeltà vengono prima delle competenze? Riteniamo invece che Roberto Balzani, che unisce il carattere dell’intellettuale a quello di bravo amministratore oltre ad essere una persona pulita, abbia la capacità e sia culturalmente più attrezzato per interpretare i processi della trasformazione in atto e a governarli in termini di reale cambiamento».

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