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Klimt, il Comune diserta la presentazione. Sforza: «Hanno degli obblighi nei confronti della Ricci Oddi»

Il presidente Ferrari: «Il rilancio della galleria ha bisogno di tempo, quello per il Klimt non è un intervento spot». L’avvocato Sforza attacca: «L’investimento del Comune per la manutenzione è un atto dovuto, dovrebbe coprire anche altre spese». Nessun rappresentante dell'Amministrazione alla presentazione

Certo, l’attenzione maggiore era rivolta agli aspetti culturali della presentazione della mostra. Ma già l’assenza di rappresentanti dell’Amministrazione Barbieri alla presentazione di “Progetto Klimt” fa già capire che aria tiri tra la galleria e Palazzo Mercanti. Il Comune si è lamentato della mancata condivisione del progetto, dopo che lo stesso ente si era reso disponibile a fornire un contributo economico da 250mila euro (sui circa 600mila euro complessivi). 

Il presidente della “Ricci Oddi” Massimo Ferrari, nel suo linguaggio ecumenico, ha provato ad evidenziare la possibilità di allargare il campo delle collaborazioni. «Solo la condivisione dell’intera città – ha detto - può portare a risultati concreti». Intanto la mostra parte e sono ancora ignoti i partner, come si può notare da una postilla della scheda distribuita alla stampa. «Non ci sono partnership – ha detto Ferrari - già definite in questa fase o un comitato scientifico. Perché vorremmo coinvolgere tutti. A Mantova perfino i negozi aderiscono ai progetti culturali della città. Ci piacerebbe fare la stessa cosa a Piacenza».

«Nel Cda c’è un confronto continuo – ammette Ferrari -, anche su posizioni diverse, ma stiamo affrontando insieme il rilancio, partito in condizioni difficili». I 14.32.36-2ringraziamenti più importanti sono andati alla Fondazione di Piacenza e Vigevano «che ci dà una grande mano», alla Banca di Piacenza e alla Confindustria. Proprio Fondazione e Banca si sono prese l’onere di sostenere economicamente lo spostamento del quadro di Klimt e la sua protezione all’interno della galleria. Per il Comune una menzione solo nel momento in cui si è ricordato dell’installazione dell’impianto di climatizzazione (partita con notevole ritardo sui tempi, i soldi erano già stati stanziati nel 2019).  

Le domande dei cronisti alla presentazione del Progetto Klimt hanno riguardato più il “dietro le quinte” dell’allestimento, con il fuoco incrociato tra le parti. «Sapevo che le domande si sarebbero concentrate su temi politici…», ha dichiarato sconsolato Ferrari. «Con questo progetto vogliamo collaborare eccome con la città. Questo è un grande evento ma non può essere la soluzione del rilancio della galleria. Poi bisogna continuare su questa strada. Il rilancio ha bisogno di tempo, risorse e collaborazioni ma in due o tre anni può portare la galleria a essere più conosciuta. Questo non è uno spot». Il presidente ha ricordato che «tutti i componenti del Cda dal momento del furto, nel 1997, a oggi, lavorano gratis». «Comunque oggi vorrei concentrarmi sui temi culturali del Klimt. Il direttore della galleria lo decideremo nel Cda. I tempi sono complessi per un percorso trasparente, ma non vogliamo rimanere senza».

SFORZA FOGLIANI: «IL COMUNE HA DEGLI OBBLIGHI NEI CONFRONTI DELLA GALLERIA»

Se Ferrari non era in vena di toccare l’argomento, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani (rappresentante nel Cda dell’Accademia di San Luca) di cose da dire ne aveva parecchie. «Il Comune – ha tuonato Sforza - ha degli obblighi precisi nei confronti della galleria. L’ente deve sollevare la galleria dalla spesa per un direttore, per due custodi, per il personale amministrativo e per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Finché non vengono dati questi soldi la galleria è in credito. I lavori per l’impianto di climatizzazione e illuminazione rientrano nella manutenzione straordinaria, come stabilito dall'ente con Ricci Oddi».

Il Comune insiste: serve un direttore competente per il rilancio della galleria. «Si è molto detto del fatto – aggiunge Sforza – che la galleria non abbia mai nominato un direttore. Più volte abbiamo detto al Comune di occuparsi della spesa. Abbiamo sempre chiesto all’ente quanto volesse spendere all'anno per lo stipendio del direttore: 50mila euro? 100mila euro?».

Sforza è tornato anche su polemiche di ieri, come la disputa con la Fondazione di Piacenza e Vigevano sull’utilizzo del vicino Palazzo ex Enel per creare una sinergia. Proposito poi decaduto. «Già oggi è la terza o quarta galleria d’arte moderna d'Italia. Se avesse potuto contare su Palazzo Ex Enel sarebbe ancora più grande, magari la prima». Ma è con il Comune che bisogna regolare ancora i conti. «È ora di chiarire una volta per tutte la posizione della galleria e del Comune. L'ente da 23 anni non faceva interventi straordinari di manutenzione che sono dovuti, e mai copre tutte le spese stabilite nell'accordo con Ricci Oddi».

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