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Politica

L’Altra Europa: «No all'austerità, sì alla democrazia»

Riceviamo e pubblichiamo l’appello del coordinamento provinciale di Piacenza di “Altra Europa/Altra Emilia Romagna” sulla situazione greca

«Sulla vicenda della Grecia – scrvie il Coordinamento provinciale dell’ALTRA EUROPA/ALTRA EMILIA-ROMAGNA - in Italia vi è una enorme disinformazione e molti giornali e telegiornali italiani raccontano un mucchio di menzogne. La storiella più diffusa è che i greci hanno fatto un mucchio di debiti e non vogliono pagarli, anzi chiedono agli altri paesi europei di continuare a prestargli i soldi senza poi restituirli. Secondo questa storia la Merkel è molto buona e li vuole aiutare ma loro sono truffaldini ed ingrati ed invece di cogliere le generose offerte dell’Unione Europea si mettono a fare casino e indicono un referendum che rischia di portare la Grecia fuori dall’Europa.

Questa storiella è falsa e i fatti sono i seguenti:

1) L’economia greca è stata distrutta dalle politiche di austerità imposte negli ultimi 5 anni dall’Unione Europea: avevano previsto una riduzione del PIL del 5% e c’è stata una riduzione del 25%. Questo disastro ha prodotto un impoverimento della popolazione e milioni di disoccupati.

2) Il partito “Syriza” di Alexis Tsipras ha vinto le elezioni 5 mesi fa con la proposta di non accettare più queste politiche e per questo ha presentato un piano basato su proposte molto semplici: aumentare le tasse ai ricchi invece che tagliare le pensioni ai poveri e smetterla di regalare i soldi dei cittadini agli speculatori attraverso il debito gonfiato da interessi da usura.

3) Contro queste semplici ed efficaci proposte si sono scagliati gli amici dei banchieri e dei ricchi che comandano l’Unione Europea. Pur di impedire al governo greco di dimostrare che esiste una alternativa alle politiche di austerità, Merkel e i suoi servi come Renzi, preferiscono la rottura dell’Europa e il default della Grecia. Hitler invase la Grecia con i carri armati, la Merkel la vuole strozzare con il ricatto economico: dopo 75 anni cambiano gli strumenti ma non il fine di dominio.

La discussione tra il governo greco e l’Unione Europea non riguarda le cifre del bilancio – su questo non ci sono differenze – ma chi le deve pagare: i greci ricchi o quelli poveri? Gli speculatori e le banche o il popolo greco? I padroni del vapore non vogliono che noi: il popolo italiano, francese, irlandese, spagnolo, portoghese, popoli che hanno beccato stangate su stangate, possiamo anche solo pensare che è possibile fare in un altro modo. Non vogliono che noi abbiamo un esempio che dimostri che per uscire dalla crisi, invece che fare i sacrifici, bisogna far pagare i ricchi e gli speculatori. Il governo greco viene perseguitato perché può essere un esempio per noi, può dimostrare che cambiare strada, che uscire dall’austerità, non solo è necessario ma è possibile.

Il governo greco del premier Alexis Tsipras ha indetto un referendum nella giornata di domenica 5 luglio, affinché possa essere il popolo greco a decidere se affrontare una politica del rigore che porterà definitivamente la Grecia al disastro umanitario, oppure se rifiutare il diktat delle truffaldine istituzioni finanziarie europee ed internazionali. Un esempio di democrazia reale, che non può non indurci ad un confronto rispetto alla reazione che, invece, ebbe il governo Berlusconi nel ricevere la famigerata “lettera dell’Europa”. Tsipras ha condiviso con il suo popolo le richieste della Troika e si rimette ad esso per la decisione finale: noi siamo ancora in attesa di sapere cosa ci fosse scritto davvero in quella lettera e quali fossero le reali richieste europee ed internazionali.

Nell’esprimere una forte preoccupazione per possibili attentati o gesti politici atti a destabilizzare la situazione nazionale greca, non possiamo che apprezzare la coerenza di un governo che non tradisce le promesse ed il mandato elettorale. La situazione in Grecia è in una fase drammatica e decisiva. Per questo la Grecia ci ha chiesto di supportarla con una grande mobilitazione venerdì 3 luglio, prima del voto al referendum di domenica 5 luglio. Noi di ALTRA EUROPA/ALTRA EMILIA-ROMAGNA ci saremo, perché  sappiamo che l'Europa è a un bivio. Non stanno solo cercando di distruggere la Grecia, stanno cercando di distruggere tutti e tutte noi. Ed è  il momento di alzare la nostra voce contro i ricatti delle oligarchie europee. 

Nella giornata di venerdì 3 luglio, in forme ed orari che saranno comunicati a mezzo stampa ed attraverso i nuovi media, l’ALTRA EUROPA/ALTRA EMILIA-ROMAGNA organizzerà manifestazioni ed azioni in sostegno al popolo greco. Facciamo appello a tutti i cittadini e le cittadine, ai sindacati, alle forze politiche,  alle organizzazioni e movimenti sociali affinché si uniscano a noi,  per costruire un forte OXI, un chiaro NO all’Europa delle banche e della finanza ed un segnale al popolo greco di sostegno e di ringraziamento per la battaglia di giustizia e democrazia che stanno combattendo per tutti noi». 

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