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L’ex mercato ortofrutticolo fa ancora discutere, scontro sulla demolizione

Mentre l’area è sgombra, le minoranze attaccano. Colla: «Non c’era interesse pubblico, intervento miope». Rabuffi: «Un errore buttarlo giù per la sicurezza». Opizzi: «La creazione di parcheggi coerente con il nostro programma»

I 12mila metri quadrati, ora liberi, dell’ex mercato ortofrutticolo dividono ancora maggioranza e opposizione. Quando le ruspe hanno ormai finito il loro lavoro e l’Amministrazione ha deciso di destinare 9mila metri quadrati per servire di più parcheggi la stazione ferroviaria, le voci critiche non si placano. In primis quella del Comitato “Fondo Ambiente e Territorio” che da tempo segue la pratica e ne contesta la legittimità. Poi quelle delle opposizioni a Palazzo Mercanti, con l’aggiunta di qualche componente dello stesso centrodestra. 

ex mercato ortofrutticolo ortofrutta via colombo 02-2

«Procedure irregolari come sostiene il comitato? La demolizione era un passaggio necessario per qualsiasi utilizzo dell’area», ha chiarito il dirigente dell’urbanistica Massimo Sandoni in commissione 2. «Non ritenevamo percorribile - ha aggiunto - un recupero degli immobili presenti. Vi assicuro che la situazione era pessima, i rifiuti erano perfino in locali inaccessibili. E i luoghi si erano trasformati in dormitori di vagabondi».

Parole non digerite soprattutto da Luigi Rabuffi (Pc in Comune). «Allora abbattiamo anche Palazzo Gotico e la chRoberto Colla-4iesa di San Francesco perché ogni tanto qualche giovane va sui gradoni a dare fastidio? Provvedimento negativo, anche perché, come ricordato da Roberto Colla, l’ex mercato ortofrutticolo valeva 5 milioni di euro».

Massimo Trespidi (Liberi) ha puntato il dito contro i rallentamenti dell’intera procedura dovuti al rapporto con Terrepadane. «Cinque milioni - è la sua riflessione - è il valore dell’area intera. E questo valore potrebbe anche crescere in futuro: altro che danno erariale come dice qualcuno. I problemi di ordine pubblico lì c’erano eccome, lo hanno segnalato Ausl, questura, prefettura, vigili del fuoco. Palazzo Gotico mica è fatiscente».  

Fratelli d’Italia appoggia convintamente la decisione di abbattere. «Inaccettabile paragonare palazzo Gotico – è il pensiero del capogruppo Giancarlo Migli - con l’ex mercato ortofrutticolo. È inutile tentare di minimizzare quello che c’era dentro: gli spacciatori davano le pasticche agli studenti che aspettavano il bus. La stampa ha ben raccontato quanto succedeva in quell’area degradata che andava riqualificata. Dei residenti della zona nessuno è contrario a quello che stiamo facendo. L’intervento è giusto, checché ne dica il solito “partito del No”».

Roberto Colla (Pc Oltre), invece, non ci sta. «Parlo con i dati: il valore degli immobili era di 5 milioni di euro secondo il Comune. Diteci cosa vale oggi allora e quanto mi viene a costare un singolo posto auto in quell’area. Non c’è interesse pubblico, i pendolari non parcheggeranno l’auto così lontano dalla stazione, a cosa è servito tutto questo? L’intervento è miope».

«Ma che fine ha fatto – ha chiesto Giulia Piroli (Pd) - il Bando Periferie e tutti i progetti che erano coinvolti? Terrepadane non ci dà certezze sui suoi piani: vuole davvero costruire un albergo?».Gian Paolo Ultori-7

ULTORI: «IMMOBILI DISASTRATI, CON AMIANTO ED ETERNIT, ORA RIPORTIAMO SICUREZZA»

Gian Paolo Ultori dei Liberali Piacentini è anche il presidente dell’ordine dei geometri. «Ho fatto migliaia di valutazioni di immobili nella mia vita. L’area costava “tot”, ma bisogna considerare i costi di demolizione necessari. E gli immobili erano disastrati. Dal comitato ho sentito diverse bugie: quegli immobili non sono così storici come si dichiara, quell’area venne distrutta dai bombardamenti della guerra. Lì, inoltre, c’era amianto ed eternit su tutte le coperture e in certi posti anche nelle pavimentazioni. Abbiamo fatto pulizia in un luogo che faceva schifo, faremo un parcheggio e riportiamo sicurezza».

«Non si può dire – è la considerazione di Sergio Dagnino (5 Stelle) - che un parcheggio porti automaticamente sicurezza, basta pensare a quello di viale sant’Ambrogio o a viale Malta, dove ci sono problemi».

GIARDINO E SACCARDI: «IL POLITECNICO ERA INTERESSATO AL RECUPERO…»

«Sono perplesso – ha preso la parola Michele Giardino (Misto) - sul fatto che l’abbattimento sia la soluzione al tema sicurezza. Il Politecnico di Piacenza aveva pensato di inserirsi in quel contesto, recuperando gli immobili con un restauro, ma l’Amministrazione l’ha stoppato, scegliendo una soluzione un po’ debole».

Molto critico con la sua maggioranza Mauro Saccardi del Misto. «Già, c’era stato un interesse dell’università per quella zona – ha detto -, vicina al centro storico, alla stazione ferroviaria, alla Cattolica. Quello con Terrepadane è stato un accordo disgraziato, non ci sono più le condizioni economiche per proseguire, prendiamone atto invece di tenere paralizzata la città. È un accordo capestro. Gli spacciatori, comunque, sono ancora lì, come in viale Dante, ai Giardini Margherita».  

«Non credo che l’ateneo – ha ripreso la parola Ultori - sarebbe andato avanti con il discorso dopo un’attenta valutazione degli immobili. Se il parcheggio non piace e in futuro ci sarà un cambio d’Amministrazione, l’area sarà a disposizione per interventi d’altro tipo».

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OPIZZI: «IL COMITATO NON "ESISTE"» Erika Opizzi-12

L’assessore all’urbanistica Erika Opizzi è convinta della scelta. «Rimaniamo coerenti con quanto detto in campagna elettorale: volevamo garantire più parcheggi scambiatori in un’area cruciale. Il parcheggio è coerente con le nostre idee politiche». Le critiche del comitato non la turbano. «Giuridicamente parlando il comitato che contesta non esiste – ha puntualizzato l’assessore - non esiste alcun atto che formalmente certifichi la sua esistenza». L’assessore ha replicato anche alle contestazioni di Colla: «I cinque milioni di valutazione riguardano il bene inventariale, non era il valore dell’ex mercato». «Il percorso del Bando Periferie è stato travagliato - ammette Opizzi - ma si prevede che piazza Casali e la riqualificazione del Berzolla si concludano entro il dicembre 2023. Da Terrepadane ci attendiamo che formalizzino un nuovo progetto da presentare, ci siamo dati dei tempi».

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