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«L’hub di terapia intensiva consentirà di liberare posti negli ospedali»

Il presidente della Regione Bonaccini in videoconferenza: «Non dichiaro obbligatorie le mascherine se queste non ci sono per tutti. Negli ultimi giorni calati gli accessi nei pronto soccorso dei casi più gravi»

Mille euro a testa per ogni medico e infermiere. «A loro abbiamo chiesto un surplus di impegno, per questo era necessario un riconoscimento economico». Ma tra gli interventi annunciati oggi dalla Regione Emilia-Romagna c’è anche un hub da costruire in tempi brevissimi per la terapia intensiva, in modo da liberare posti negli ospedali emiliano-romagnoli. «Per il futuro – ha detto il presidente Stefano Bonaccini rispondendo alle domande dei cronisti in videoconferenza da Bologna - servono hub autonomi e dedicati per non mescolare le attività della sanità. I dettagli sull’hub li renderemo noti nei prossimi giorni con il ministro della Salute Roberto Speranza e con l’assessore regionale Raffaele Donini. Stiamo parlando di 100-150 posti letto nuovi. Così libereremo già dalle prossime settimane i reparti degli ospedali».

Bonaccini ha affrontato nella diretta anche la situazione sanitaria degli ultimi giorni. «Anche oggi i numeri sono confortanti, continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva (il 2% dei positivi) e calano i decessi rispetto ai giorni precedenti. E quando chiamiamo gli ospedali per sapere il numero di accessi al pronto soccorso, veniamo a sapere che i casi gravi che si rivolgono ad essi sono sempre meno».

Il governatore mette in luce le scelte della Regione per far fronte alla crisi economica. «Stiamo parlando di duecento milioni di euro di misure anticipate o rimesse in campo. Sono tanti investimenti pubblici per ripartire subito, quando avremo sconfitto il Coronavirus». Ma Bonaccini si aspetta una mano anche dal Governo e soprattutto dall’Unione Europea. «Bisogna liberare liquidità alle imprese, lo abbiamo detto al Governo e all’Europa. Chiediamo agli altri di fare bene i compiti a casa loro. Miliardi di euro di re-investimenti significano posti di lavoro, bisogna combattere la recessione, il pubblico deve fare la sua parte per far ripartire il privato».

Per il presidente dell’Emilia-Romagna «le cose stanno andando meglio sulle forniture di disposizioni di protezione. Ci siamo preoccupati soprattutto per i sanitari: occorre sapere che ne servono 300mila al giorno soltanto per loro in questa regione. In Italia avevamo smesso di produrne prima di scoprire questa pandemia, si facevano in altre zone del mondo e ci sono stati diversi problemi a reperirle. Noi ora ne abbiamo trovate tre milioni per la popolazione, due milioni per i comuni».  

Quando tutte le attività imprenditoriali e commerciali potranno riprendere? «Aspettiamo indicazioni nazionali, ci deve essere prima la garanzia di mettere in sicurezza i lavoratori». C’è chi propone di rendere obbligatorie le mascherine su tutto il territorio regionale. «Bisogna avere la garanzia – è il pensiero di Bonaccini - che le abbiano tutti i cittadini però. Alcuni comuni lo hanno deciso autonomamente. Capite che chi annuncia che sono obbligatorie e poi ne rimane senza…diventa difficile poi far rispettare le regole».

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