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«L’Istat fotografa il fallimento delle politiche economiche della Sinistra»

La candidata della Lega, Murelli: «La disoccupazione torna sopra l’11%, ma i dati vengono tirati per la giacchetta. Calano i contratti a tempo indeterminato e salgono quelli precari, anche di un giorno solo. E’ questo il futuro che propone il centrosinistra?»

«Un quadro desolante, nonostante i cerimonieri del governo da Gentiloni a Padoan a Renzi ripetono la litania che “i dati sono buoni” la “ripresa c’è” e la “disoccupazione cala”. Invito i cittadini a leggere bene l’ultimo rapporto Istat». Lo afferma Elena Murelli, candidata della Lega al proporzionale nel collegio Piacenza-Parma-Reggio. «Il Pil cresce dell’1,5%, ma restiamo ultimi in Europa, e il debito pubblico “scende al 131,5%, ma era al 119% nel 2010. Naturalmente il debito pubblico è sempre da record e sfiora i 2.300 miliardi. La Sinistra gongola, ma tira questi dati per la giacchetta perché disoccupati e giovani senza lavoro restano sempre senza una prospettiva di futuro, nell’impossibilità di farsi una famiglia» continua Murelli. Il rapporto deficit/Pil, poi, ricorda la candidata del Carroccio, «come scrive l’stat “non include la contabilizzazione degli effetti delle Disposizioni urgenti per la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca”. Vi dicono niente i 20 miliardi per il salvataggio delle banche amiche?». Sul lavoro, le tinte sono fosche «altro che “milioni di posti di lavoro” come cantano in coro Renzi e Poletti. La disoccupazione torna all’11,1%. Gli unici contratti che salgono sono quelli a tempo determinato compresi quelli di un giorno solo, mentre quelli stabili precipitano di 117mila unità. Un altro “grande risultato” viene sbandierato dalla Sinistra sulla disoccupazione giovanile scesa, udite bene, al 31,5% dal 32,8%». Murelli conclude: «L’euforia del governo uscente, che corre a firmare contratti “elettorali” per il pubblico impiego a pochi giorni dalle elezioni, dovrebbe smorzarsi di fronte al dato generale. Il tasso di occupazione italiano sale al 49,3%. In Francia e in Germania, però, è al 66,3% e al 74,5%. Un confronto impietoso per la Sinistra che continua, in Emilia Romagna, a vantare decine di milioni finiti sul territorio e magnificare opere che solo loro hanno visto».

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