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Profughi, la Lega alla Cgil: «Siamo colpiti dalle falsità raccontate»

Rancan e Pisani rispondono al sindacato: «Dire che non si possono rimandare a casa i rifugiati è ovvio. Una cosa diversa è fare passare come tali tutti i clandestini che girano in lungo e in largo per il nostro Paese»

«Vorremmo chiarire - fanno sapere in una nota Matteo Rancan (consigliere regionale della Lega Nord Emilia-Romagna) e Pietro Pisani (segretario provinciale della Lega Nord Piacenza) - alcune affermazioni che l’esponente della Cgil, Bruno Carrà, riporta in maniera falsa e tendenziosa.  Se è vero che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, è altrettanto vero che non c’è interlocutore peggiore di chi mente sapendo di farlo. Come Lega Nord siamo da sempre in prima linea in difesa della nostra gente e non saranno certo le posizioni assunte dalla Cgil a farci cambiare idea, anzi. Di più: a differenza della Cgil sappiamo quello che diciamo e non raccontiamo bugie. Siamo invece colpiti dalle falsità raccontate da chi, a parole, ma solo a parole, si erge come difensore dei lavoratori e dei pensionati del nostro Paese. Forse in una continua crisi ed emorragia di tessere, la Cgil ha deciso di sostenere qualsiasi genere di invasione convinta che un domani tutti gli extracomunitari che aiuta a fermarsi sul nostro territorio vorranno rendere il favore con una bella iscrizione sindacale.

Resta il fatto che - continuano gli esponenti della Lega - quanto denuncia oggi Bruno Carrà è falso e sicuramente usato a suo favore. Dire che non si possono rimandare a casa i rifugiati è ovvio. Lo status di rifugiato è riconosciuto non dalla Cgil ma dai trattati interazionali e come tali, tutti coloro che ne godono hanno precisi diritti e doveri. Una cosa diversa è fare passare per "rifugiati" tutti i clandestini che girano in lungo e in largo per il nostro Paese. Carrà sa benissimo che solo una minima parte di questi ne ottiene lo status, ma trova più comodo raccontare bugie. Come quando parla dei soldi che vengono spesi per l’accoglienza di chi sbarca sulle nostre coste (non rifugiati è bene dirlo e chiarirlo subito e una volta per tutte). Per la Cgil i 30 euro al giorno (930 al mese) o i 40 (1200 al mese) che vengono spesi per la loro accoglienza sono giustificati perché comprendono oltre alla diaria anche il vitto e l’alloggio e quindi non possono essere messi in contrasto con i 500 euro di pensione minima. Ma come no? Chi ha detto alla Cgil che i nostri pensionati non pagano l’affitto? Ma stiamo scherzando? A differenza di quello che pensano il governo e la Cgil siamo convinti che questi soldi devono essere spesi per la nostra gente. E non il contrario. Di più: se la Cgil tiene tanto a questo progetto, perché non lo sostiene a spese proprie ma continua invece a chiedere che siano usati i nostri soldi? Nostri sì, perché a differenza di quanto dice la sigla di Corso Italia, i soldi sono soldi nostri e non banconote che crescono su miracolosi alberi piantati chissà dove».

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