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La Lega si presenta: «Così cambieremo la Regione»

Elezioni regionali del 26 gennaio, i candidati Rancan, Cavalli, Stragliati e Cappucciati. Sanità, pendolari, agricoltura, sicurezza, commercio, sport i settori su cui intervenire. «Da Bonaccini tanti specchietti per le allodole»

Territorio e piacentini da tutelare. Rendere meno distante la Regione dai cittadini, con un cambio di passo in sanità, sicurezza, commercio, sport, agricoltura, trasporti. Sono, in sintesi i temi principali esposti dai candidati della Lega che si sono presentati il 4 gennaio. Il poker del Carroccio è composto da Matteo Rancan, Stefano Cavalli, Valentina Stragliati e Lorella Cappucciati. Alla presenza del senatore Pietro Pisani, dell’ex consigliere regionale Maurizio Parma, dell’assessore comunale Paolo Mancioppi, i candidati alle elezioni regionali del 26 gennaio hanno sottolineato la forza e la coesione della squadra capitanata da Lucia Borgonzoni, candidato presidente. Non è mancato, da parte d tutti un ringraziamento alla Lega per l’occasione che viene data di correre in una elezione così importante.

Cavalli, assessore comunale allo Commercio e allo sport, ha subito scandito come occorra cambiare la legge regionale 41 sul commercio perché ha previsto un bando per 150 attività «che non basterebbe nemmeno per Piacenza. E’ uno specchietto per le allodole. Servirebbe un investimento serio, risorse per le attività commerciali, anche per quelle di montagna e dei paesi. Andrebbe azzerata l’addizionale regionale. Si dovrebbe puntare su start up per i giovani commercianti - 5 anni e zero tasse - e turismo, anche per le nostre aree». Le piccole società sportive dovrebbero essere aiutate con dei contributi, non con impianti faraonici, per ridurre le rette e avviare sempre più ragazzi anche verso l’agonismo. Cavalli non dimentica la famiglia: «Noi siamo per quella naturale, con un papà e una mamma. Vogliamo dare la possibilità di avere più di un figlio». In agricoltura, occorre scongiurare i tagli della Pac e garantire l’etichettatura dei nostri prodotti, incentivando l’agricoltura di montagna e di collina per salvare anche l’ambiente». L’ultimo obiettivo di Cavalli riguarda i trasporti: «I 10mila pendolari che vanno verso Bologna o Milano hanno diritto a treni più puliti e puntuali con spazi confortevoli».

Ranca, consigliere regionale uscente, ha ricordato «i 5 anni di lavoro importante in difesa della piacentinità e dei cittadini. Abbiamo tante proposte, a partire dalla sicurezza che ha visto pochi investimenti, fino ai tanti problemi della sanità. Bonaccini sbandiera l’edilizia con gli ospedali e le case della salute dicendo che li ha fatti lui: il 90 % dei soldi arriva dallo Stato». Così come i soldi per alluvioni e dissesto idrogeologico: «Mancano ancora i fondi per i privati che hanno subito danni. Ribadisco che ci batteremo per garantire prima la nostra gente nell’accesso ai sevizi, ad esempio alle case popolari: abbiamo ottenuto la residenzialità di 3 anni, ma non siamo riusciti ad aver la certificazione dei beni che un immigrato ha all’estero».

La consigliere comunale Cappucciati ha messo nel mirino la sanità. Caposala al centro trapianti di midollo dell’ospedale, Cappucciati ha evidenziato che «quella descritta da Bonaccini non è tutta rose e fiori. Ci sono problemi, c’è carenza di medici e infermieri, nonostante le assunzioni». La sanità non va dove ci sono bisogni, persone anziane o sole, «non c’è una sanità che pensa al territorio. Si accentra tutto verso la città. Gli ospedali di Fiorenzuola e Catelsangiovanni sono stati sventrati. E a Piacenza si registra un sovraccarico con tantissime richieste e prestazioni. Non ci sono parcheggi. Non ci sono investimenti in tecnologia. Ad esempio, da noi non esiste la Pet (metodica di diagnostica per immagini che consente di individuare precocemente i tumori) e così si va in altre città».

Infine, Stragliati, con una lunga esperienza amministrativa alle spalle - 11 anni - ha rimarcato l’importanza di cambiare. L’attuale assessore di Castelsangiovanni e vice presidente della Provincia, ha ricordato come «la Regione sia ancora sentita molto distante dei piacentini. Bologna ci lascia per ultimi perché ci considera troppo lombardi. La riforma Del Rio, poi, ha depotenziato le Province: il Pd prima le voleva abbandonare poi ha lasciato degli ibridi. Dove governa la Lega - vedi le principali regioni del Nord - c’è efficienza. E questo perché noi siamo sul territorio». Un esempio è la frana di Ferriere: «Nell’urgenza è intervenuta la Provincia, ripristinando la viabilità in quel tratto di montagna»

La sicurezza è un diritto inalienabile e imprescindibile, come afferma la Costituzione ha messo in risalto Stragliati. «In Lombardia c’è l’assessorato alla Sicurezza, in Emilia Romagna no. Servono nuovi fondi per la formazione, le assunzioni e le attrezzature. Ma serve anche la prevenzione fra i giovani. Il Pd, però, questo non lo fa perché è votato al buonismo». Anche Stragliati si sofferma sulla famiglia: «Daremo più sostegni e incentiveremo le nascite. In Lombardia gli asili nido sono gratis da anni. Qui, il Pd lo ha fatto solo quando si avvicinavano le elezioni».

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