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«La ‘ndrangheta ha scalato il seggio più alto di Palazzo Mercanti. Dobbiamo riscattarci come comunità»

Intervengono tutti i consiglieri di minoranza: «Deturpato il ruolo di presidente del Consiglio che dovrebbe essere a tutela della legge, della dignità del Consiglio e della sua democraticità»

«L’arresto del presidente del Consiglio Comunale svela una realtà che lascia attoniti e sconvolti. Se le accuse e i capi di imputazione dovessero essere confermati, la situazione sarebbe gravissima. Il piano e ciò che è in gioco, cambierebbe radicalmente; non ci confronteremmo con un legittimo avversario politico, ma contro la mafia. Un mostro antico che ha assunto nella storia italiana, nelle varie regioni, nomi e modelli organizzativi diversi; il nemico avrebbe il volto dei carnefici di Falcone e Borsellino, don Puglisi e il generale Dalla Chiesa. Questo sarebbe il nostro nemico. Se le accuse dovessero essere fondate, la ’ndrangheta avrebbe scalato, attraverso il consenso popolare, il seggio più prestigioso di Palazzo Mercanti. La ‘ndrangheta avrebbe deturpato il ruolo di presidente del consiglio che dovrebbe essere a tutela della legge, della dignità del Consiglio comunale e della sua democraticità. La ‘ndrangheta sarebbe parte della nostra comunità.

Sorgerebbe il dubbio e la paura di quanto sia estesa e profonda la sua ramificazione; in quanti altri settori della vita pubblica potrebbe essere presente? A quale distanza dalle nostre case? Anche nelle nostre relazioni? Nonostante tutto, non illudiamoci che le dimissioni personali possano rimettere il velo ad una sconcertante e manifesta realtà già attestata da decenni di indagini in tutto il Nord Italia; sarebbe un errore gravissimo. Il nemico antico va riconosciuto, studiato e combattuto. Non possiamo permetterci di essere superficiali (non lo possono fare i rappresentanti politici). Nessuno può sottrarsi a questa durissima presa di consapevolezza. Se tutto dovesse essere confermato, ci sarà bisogno della parte migliore di ciascuno per trovare insieme la risposta giusta. È su questa nuova, terribile ed indesiderata sfida che dovremmo riscattarci come comunità».

I consiglieri Gianluca Bariola, Roberto Colla, Stefano Cugini, Cristian Fiazza, Giorgia Buscarini, Giulia Piroli, Massimo Trespidi, Mauro Monti, Sergio Dagnino, Andrea Pugni e Luigi Rabuffi

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