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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

La Pertite diventa “area verde attrezzata”, ma è bagarre in consiglio

Passa in consiglio la riclassificazione dell’area militare della Pertite, insieme al Psc. Il centrodestra (che ha fatto ostruzionismo) abbandona l’aula prima del voto: «State votando un atto inutile, l’area è ancora in mano al Ministero della Difesa». Polledri: «Il Ministero si rifarà tagliando posti di lavoro». Ed è scontro anche con i 5 stelle

La riclassificazione dell’area militare della Pertite (di 270mila metri quadrati) in “area di verde pubblico attrezzato” è stata approvata dopo un aspro dibattito in consiglio comunale, che ha visto accogliere nella sua interezza il Psc, dopo ben 38 sedute in commissione e circa 400 osservazioni. È arrivata nel pomeriggio dell'11 dicembre a Palazzo Mercanti la controdeduzione dell’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti, all’osservazione proposta dal Comitato “Amici” della Pertite, che da anni chiede di far diventare l’area un polmone verde della città. L’amministrazione si è decisa a inserire nel Psc e nel Rue, la nuova destinazione dell'ex Pertite, lanciando un messaggio significativo ai tanti che chiedevano di chiarire, una volta per tutte, la destinazione dell'area militare.

«Accogliamo in modo differente la richiesta – ha spiegato Bisotti - perché c’è un quadro normativo in evoluzione di cui bisogna tenere conto. L’area non è più strategica per la Difesa. Abbiamo avuto conferme sia da Difesa e Demanio. Quando si perfezionerà l’atto di cessione dell’area al Comune, verrà classificata come “area di verde pubblico attrezzato”. Così Bisotti ha chiesto di inserire nel Rue questa precisazione, vista come “un rafforzamento”, al posto della dicitura "parco pubblico". «Questa amministrazione – ha esordito l’assessore nella sua relazione a Palazzo Mercanti - fa propria questa proposta, ma non intendiamo eccedere in facili ottimismi. Non sottostimiamo i tempi, i costi diretti e indiretti di questa operazione e riteniamo fondamentale che la mobilitazione della città e dei cittadini prosegua con iniziative pubbliche e private in futuro. Ci chiediamo sempre quanto costerà il recupero dell’area. Con un percorso giusto, responsabile e capace di reperire risorse, credo che si possa valorizzare. Come Amministrazione vogliamo investire sulla qualità ambientale, restituire un’area vasta sottratta per decenni alla città, seppur per attività legittime e istituzionali. Ora possiamo offrire ai cittadini un polmone verde che migliorerà la qualità della vita e sarà attrattivo. Riconosciamo la vocazione della Pertite quale completamento del verde dell’offerta del verde del sud della città, insieme al parco di Montecucco e alla Galleana. Non sottostimiamo che l’area è ancora sotto bonifica, e di proprietà del Demanio: la riavremo solo se si ricollocherà la pista di prova carro armati. Il percorso è ancora lungo, ma questo è un atto che sancisce la nostra volontà».IMG_20151211_163516-2

Ma il centrodestra, per tutta la seduta, si è messo di traverso, criticando il provvedimento. «L’area è ancora del Ministero della Difesa – ha tuonato Marco Tassi del Pdl - non si può dire che ne faremo un’area verde. Non si può fare. Capisco che volete far scrivere che la Pertite è stata restituita ai cittadini, ma giuridicamente non vale niente. Secondo me non era neanche ammissibile. Tutti questi atti saranno possibili solo quando l’area sarà dismessa».

«Non riusciamo ancora – è la sintesi del lungo intervento di Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) - ad entrare in possesso di queste aree dopo dopo tanti anni. Prima si esce sui giornali con titoli e foto, poi si spiega che avremmo ottenuto solo la prima parte della Pertite - quella dietro la scuola Genocchi - di 40mila metri quadrati. Si è fatta una convenzione perché quell’area sembrava un’area utilizzata dalle famiglie dei militari, per aprire il cancello al pubblico. Prima però bisogna risolvere il problema della pista di prova carro armati, altrimenti non si va da nessuna parte. Sono discorsi di anni fa: sono arrivati generali e colonnelli in città, e intanto neanche l’Arsenale è stato trasferito da una zona centrale come Piazzale Genova e piazzale Torino, rimaste le stesse. Li sì che avremmo potuto riqualificare dal punto di vista urbano l’area».

Foti ha criticato l’efficacia e l’utilità dell’atto. «Si rischia di creare un precedente: da sempre le aree militari non possono essere classificate per il Comune. Finché la proprietà è militare, non esiste nessun vincolo di alcun tipo. D’altronde avete già pensato di fare il nuovo ospedale a Sant’Antonio al posto della caserma Lusignani, è proprio vero che siete esperti nel costruire ospedali dove non c’è posto…». «Non vi dico – ha proseguito - poi in che condizioni sono i parchi cittadini. Un’area verde va pensata nelle sue dimensioni, nelle sue possibilità di cura. Non facciamo finta di non vedere lo stato del Parco di Montecucco e di quello della Galleana. Se qualcuno poi mi dice che porterà i figli a giocare in via Primo Maggio, una delle vie più frequentate della città, dove c’è smog… Il problema della pista di prova dei carrarmati non è semplice, perché li aggiustano in via Primo Maggio, e quando li trasportano tutto il traffico è bloccato».

«Negli anni passati parlavamo di bosco in città – è il commento di Andrea Gabbiani del Movimento 5 Stelle – mentre qua si classifica come verde attrezzato: significa che si può costruire all’interno. Votiamo a favore perché è un tassello di una città del domani diversa, e per dare un polmone a Piacenza». «Questo intervento – ha spiegato Massimo Polledri (Lega Nord) - rimette in discussione l’occupazione di quelle strutture. Credete che manterranno nei prossimi anni un arsenale a Piacenza, con questi “chiari di luna”? Sapete o no che c’è forse un progetto per spostare tutto a Brescia? Dobbiamo pensare ai 380 dipendenti: questo atto l’avete fatto tanto per fare per strappare per 5 minuti il consenso perché non si farà nulla, o forse avete cambiato le trattative con il Ministero...». Anche Polledri, come Foti, ha criticato la natura del procedimento, che creerebbe un precedente. «Questa pratica è contro la verità, è una “cassetta” elettorale, che andrebbe verificata anche con i lavoratori del Ministero. Vanno tutelati gli interessi di tutti, soprattutto se economici».

Sulla presunta non efficacia dell’osservazione del Psc si è espresso anche Paolo Garetti (Lista Sveglia). «Giuridicamente non serve, come mai – al di là delle giuste pressioni della gente – il Parco della Pertite diventa così urgente? È un intervento enorme di costi, mentre nell’ultima variazione di bilancio avete tagliato più di 2 milioni di investimenti. Ci sono sempre due pesi e due misure. Non partecipo al voto perché giuridicamente non è efficace, ma chiedo quanti voti elettorali vale il parco, che non si può mantenere. È come comprare dei biglietti per uno spettacolo che non si sa se si farà. C’è un “ma” – la pista di prova – che condiziona tutto».

A difendere la modifica al Psc il consigliere del Pd Rino Curtoni. «È un cammino che trova il suo punto di arrivo oggi, un cammino condiviso con i militari. La preoccupazione sui tempi e i costi è legittima: tuttavia non può essere il pensiero principale di questa giornata. Stiamo solamente dando un’indicazione di prospettiva, un modo per fare un passo in avanti, in coerenza con la politica sul territorio di questa Amministrazione». «Voterò a favore – è l’intervento di Mirta Quagliaroli, capogruppo 5 stelle - per dovere di verità e rispetto della volontà popolare. I costi della bonifica sono a carico del Ministero, e i tavoli con loro per la cessione sono ben avviati. La riclassificazione dell’area è un passo significativo e importante. Questa idea era nel nostro programma elettorale, e tutti i candidati sindaci del 2012 promisero in un’assemblea pubblica. Molti si sono dimenticati – il capogruppo si riferisce al centrodestra - le promesse della campagna: nessuno dovrebbe avere problemi ad accogliere questa proposta, frutto della volontà popolare e di un Referendum». A favore anche Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza).  «Anche se ho votato alcuni atti in passato assolutamente disattesi, come sull’acqua pubblica. Sono molto scettico, non facciamoci illusioni».

Il centrodestra ha fatto un po’ di ostruzionismo. Marco Tassi ha accusato il Movimento 5 Stelle di andare dietro al programma del Pd. «Siete uguali, alle prossime elezioni fate una lista congiunta». «Ho sentito molta demagogia oggi. Paparo – ha ricordato da par suo la Quagliaroli - da candidato sindaco del centrodestra sottoscrisse in campagna elettorale la proposta di trasformare l’area in un parco. Poi va beh, ci si dimentica. Noi eravamo a favore del parco allora, e lo siamo anche oggi». Marco Colosimo (Piacenza Viva) ha chiesto una sospensiva per la mancanza del verbale - citato nel testo da votare - di un confronto tra l’assessore Bisotti e il Ministero della Difesa, incontro avvenuto il 27 maggio 2015. Il documento scritto chiesto da Colosimo è un verbale che certifica lo sblocco della partita sull’area Pertite. Dopo la richiesta, l’allegato è stato consegnato al centrodestra, che ha comunque lamentato la frammentarietà della documentazione e l'incongruenza con alcuni passaggi della controdeduzione di Bisotti.

«Sono rammaricato – è stata la replica finale di Bisotti alle critiche -, perché qualcuno ha detto che la trattativa è una sorta di barzelletta, una burla. Mi spiace perché mi sembrava di aver focalizzato in modo puntuale, in questi mesi, il cambiamento di prospettiva del nostro confronto con il Ministero. Il laboratorio Pontieri ad esempio verrà restituito nelle prossime settimane alla città, attraverso una concessione che sarà l’anticamera di una cessione, così come è avvenuto per Palazzo Farnese. È possibile ancora – ha replicato a Foti - ottenere lo spazio dietro la scuola Genocchi, dobbiamo solo realizzare la recinzioni, che hanno dei costi. Stiamo facendo passi avanti, non si può negarlo. Il Polo di Mantenimento pesante non c’entra nulla con la questione della Pertite. Non facciamo chiudere l’Arsenale – come ha lamentato Polledri – solo perché spostiamo la pista di prova dei carro armati. L’efficacia di questa norma entrerà in vigore nel momento della cessione».

Al termine dell’intervento di Bisotti, tutti i rappresentanti del centrodestra sono usciti dall’aula in segno di protesta, abbandonando la votazione. Con l’assenza del centrodestra, la riclassificazione dell’area a verde pubblico attrezzato ha ottenuto il voto della maggioranza - con l’astensione di Stefano Perrucci (Pd) e la non partecipazione al voto dei Moderati – e del Movimento 5 Stelle. Il Psc è così stato approvato senza ostacoli: gli unici a rappresentare l’opposizione – e a votare contro il documento finale nella sua interezza – sono stati i grillini Gabbiani e Quagliaroli.

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