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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

La Pertite rimane "area verde attrezzata": respinta la modifica sulla destinazione d'uso

In commissione 2, davanti agli attivisti del Comitato "Amici del parco della Pertite", s'infiamma la discussione sulla proposta di modifica della destinazione d'uso

Il destino dei 270mila metri quadrati della Pertite ha acceso il dibattito in commissione 2: alla presenza, tra il pubblico, di una ventina di attivisti del Comitato “Amici della Pertite”, è stata rispedita al mittente la delibera di modifica sulla destinazione d'uso, nel Rue, riguardante quest'area. La proposta di un gruppo di consiglieri – Bisagni, Rossi e Tagliaferri del Pd, l'intero Movimento 5 Stelle e Pallavicini di Sinistra per Piacenza – chiedeva di modificare la destinazione dell’area della Pertite da “verde pubblico attrezzato” a “parco pubblico”. Ma l'aula ha rigettato l'idea di rimettere mano a un passaggio cruciale della questione riguardante la Pertite, tema che si protrae ormai da diversi anni.

Miriam Bisagni (Pd) si è fatta carico delle istanze del comitato. E' una dei tre consiglieri piddini che hanno sconfessato la propria iniziale decisione (gli altri due sono Manuel Rossi e Andrea Tagliaferri), visto che la maggioranza già votò nel dicembre 2015 la destinazione di quest'area. «Anche a noi certe cose possono sfuggire – ha detto in aula - alcune interpretazioni tecniche sulle delibere come la definizione di “verde attrezzato”. Marco Colosimo (Piacenza Viva) si è rivolto ai tanti attivisti presenti: «Non ascoltate le promesse da qui a giugno di questa maggioranza, vogliono solo i voti».

L’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti ha difeso la destinazione a “verde attrezzato” già discussa nel dicembre 2015. «Questa Amministrazione ha inserito nelle linee di mandato la volontà di valorizzare quest’area vasta ancora in uso alla Difesa che, una volta liberata, potesse essere destinata a verde pubblico con relativi servizi complementari e di supporto. Questa volontà è stata portata avanti dall’inizio. Da parte nostra c’è sempre stata questa volontà e coerenza, non abbiamo mai messo in discussione questo obiettivo. Non abbiamo fatto chiacchiere, ma portato risultati. Abbiamo sempre lavorato in questa direzione».

«Per essere coerenti – ha poi proseguito difendendo la delibera in atto - abbiamo inserito la dicitura “verde attrezzato” nella delibera. Volevo capire come potevamo gestire un’area così vasta con la destinazione pubblica. Non c’è nessun sotterfugio, in questa sala si è discusso, i consiglieri hanno criticato, preso una posizione, alcuni si sono astenuti». Bisotti è entrato negli aspetti più tecnici». «Il 30 per cento dell’area – ha proseguito Bisotti - è già edificato. Comunque il progetto dovrà tornare in futuro nel consiglio comunale che verrà. Con il “verde attrezzato” non c’è un’autonomia complessiva. Questa operazione speriamo che vada in porto». Il Demanio con 800mila euro si è proposto per la bonifica dell’area. «Non è comunque gratuita – ha precisato l’assessore - tutta l’operazione. Dobbiamo rispondere alle esigenze del Ministero, ovvero trovare un collocamento alla pista di prova per i carrarmati. Per questo i consiglieri che hanno votato l’area verde attrezzato li ritengo avveduti. Qualsiasi intervento futuro sarà possibile di modifiche in futuro in consiglio comunale. Questa delibera, così come è stata votata, ci dà più garanzie».

Il Movimento 5 Stelle ha appoggiato da sempre le istanze del comitato di cittadini. «C’è la necessità - ha detto il capogruppo Mirta Quagliaroli - di un parco urbano, di avere spazi verdi di una certa dimensione, nuovi polmoni in città sono imprescindibili visti i livelli d’inquinamento che vengono registrati. Ci vuole la volontà politica di farlo, ma l’Amministrazione non vuole perseguire l’idea di avere un parco pubblico». «La Pertite – ha osservato invece Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) - non è roba nostra. Capisco che l’avevate promesso in campagna elettorale, che c’è stato il Referendum, ma la Pertite non è nostra. Non ci possiamo fare niente. Volete solo far credere alla gente che se gli date il voto farete il parco. Questa delibera è inutile: è solo una promessa dell’assessore nel caso in cui la Pertite sarà nostra».

Le ha fatto eco anche Paolo Garetti (Lista Sveglia). «Si parla di area dismissibile nella delibera, non di area dismessa. Significa che è un’ipotesi, che è il Ministero che deciderà. È impensabile che ci sia del retro pensiero speculativo sulla Pertite. È impensabile l’idea che qualcuno vuol fare delle palazzine nell’area. Per me sarebbe piuttosto cavalcabile l’idea di realizzare qua il nuovo ospedale.  Andare a costruire una struttura funzionale qua, lasciando a verde il resto, valorizzerebbe la Pertite. Per adesso la Pertite rimanga così com’è, più verde di così non può diventare. Speriamo che il Ministero decida più in là possibile nel tempo e non indichi la sua destinazione».

Dai banchi del Pd ha poi preso la parola Lucia Carella. «È vero, non è un’area nostra, è militare. C’è ancora il problema della pista. Rispetto però l’operato dell’Amministrazione di questi anni. Se ne fate un discorso di inquinamento, ha ragione Garetti: conviene lasciare l’area così come è adesso, diventerà sempre più verde e selvatica. Ma noi dobbiamo rincorrere il benessere della città in senso complessivo: ciò che è stato ricostruito va recuperato o demolito, per me ad esempio una biblioteca ci potrebbe stare. Oppure un centro per bambini, o altri spazi e contenitori. Non possiamo pensare di destinarla tutta a verde pubblico». Carella propone un compromesso. «Con il verde attrezzato abbiamo tanti metri quadrati di superficie edificabile: si può eventualmente ragionare su alcuni paletti per dare benefici alla città? Lo spazio attrezzato altrimenti diventa troppo forte rispetto al verde».

Critico il leghista Massimo Polledri. «C’è confusione, non c’è la volontà di realizzare un parco. E poi non è banale trovare un luogo per la pista di prova dei carrarmati. A che punto è la bonifica della Pertite? Nessuno sa cosa c’è sotto quell’area. C’è un processo per danni ambientali. L’arsenale intanto è bloccato, il Comune non ha mai preso decisioni al riguardo. Sulla Pertite non avete il coraggio di dire cosa si può fare e cosa non si può fare». «Il Comune non è il proprietario ma si deve preoccupare di dare lo stesso un indirizzo», ha invece commentato Samuele Raggi del Gruppo Misto, che ha sottoscritto la proposta di modifica. L’ex Italia dei Valori ha definito «scandaloso» l’atteggiamento del sindaco Dosi che si è «rimangiato la promessa e l’impegno nei confronti delle richieste dei cittadini» sulla Pertite. «Costruire - ha spiegato - qualcosa di pertinenza pubblica all’interno preoccupa la gente, è normale, perché si va a distruggere il polmone verde. Io di Bisotti mi posso fidare, ma poi magari l’assessore cambierà nei prossimi mesi…Secondo me gli immobili già presenti nella Pertite possono essere valorizzati lo stesso anche con la destinazione a “parco pubblico”. Questa delibera che sancisce l’edificabilità fino al 70% dell’area è troppo, non è quello che vogliono i cittadini. I piacentini vogliono che sia un parco urbano».

«L’area è inutilizzata dai cittadini di Piacenza – ha osservato Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) - se viene definita area attrezzata oggi sarà comunque suscettibile di cambiamento in futuro. L’Amministrazione sta provando ad entrare in possesso dell’area». «Possiamo dare una destinazione d’uso – gli ha replicato Andrea Gabbiani (5 Stelle) - anche su un’area demaniale. Nel Psc non c’è scritto né bosco, né parco, ma “verde attrezzato”».

«Questa Amministrazione – ha aggiunto ancora Bisagni - si sta impegnando sul tema ma è importante, utile e necessario approvare questa variazione, per dare un indirizzo più rispettoso della volontà dei cittadini. Altrimenti si rischia di consumare ulteriore suolo in futuro». Roberto Colla (Moderati) ha esortato l’Amministrazione a pensare a dove realizzare la pista di prova dei carrarmati. «Qua nessuno è contro il verde, però dobbiamo porci delle domande».

L’assessore Bisotti ha replicato così agli interventi. «Mantenere il verde attrezzato – ha motivato - è per senso di responsabilità. Questa è la modalità più rispettosa per un recupero di quell’area. Dire che non si è combinato nulla in questi anni è inaccettabile. La Difesa ha sancito in un atto formale, non un’intenzione, che la Pertite sarà rilasciata a noi gratuitamente. Sarà un Governo che va in scadenza, ma ha pieni poteri, e così il Ministero si è espresso. Vedo con un briciolo di ottimismo la possibilità di portare a casa quest’area: apprezzo la passione dei cittadini sul tema, ma c’è anche da parte nostra sul piano della responsabilità. Il tempo ci darà ragione». Sottile il commento del capogruppo Pd Claudio Ferrari, che ha punzecchiato i tre consiglieri del suo partito che hanno cambiato idea sulla delibera. «Il Pd che l’altra volta ha votato in maniera consapevole, vota contro a questa proposta di modifica». E la maggioranza, ad eccezione di Bisagni e Raggi, ha votato contro, respingendo la proposta. Non ha partecipato al voto il centrodestra, mentre i 5 Stelle si sono espressi a favore. La decisione della commissione 2 è stata mal digerita dal pubblico, che non ha mancato di criticare la maggioranza: «Verrete spazzati via alle Elezioni», «Siete distanti dalla realtà», sono solo alcune delle frasi che gli attivisti hanno rivolto ai consiglieri che si apprestavano a lasciare Palazzo Mercanti.

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