La teca disturba la visione del Klimt, la minoranza: «Quanto è costata?»

“Il Ritratto di Signora” di Gustav Klimt da qualche giorno può essere visto dai visitatori della galleria d’arte moderna “Ricci Oddi”. Complice la situazione pandemia e una mancata campagna di comunicazione, non sono stati tantissimi i visitatori del celebre quadro, ritrovato dopo un’assenza misteriosa durata 22 anni. A colpire alcuni visitatori è stata la teca a protezione del quadro che impedirebbe una visione ideale e perfetta dell’opera. Su questo tema sono tornati i consiglieri d’opposizione del centrosinistra, che hanno subito presentato un’interrogazione al riguardo. «Quali accorgimenti e iniziative (in che forma e a che livello di diffusione territoriale) sono state assunte per pubblicizzare la ripresa delle attività della Galleria Ricci Oddi dopo così tanti mesi e la concomitante esposizione del Klimt, nell’ottica di un adeguato piano di marketing territoriale?». «Quanto è costata la teca a protezione del Klimt – incalzano Stefano Cugini, Giulia Piroli, Giorgia Buscarini e Christian Fiazza (Pd), Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle), Luigi Rabuffi (Pc in Comune), Roberto Colla (Pc Oltre), Samuele Raggi (Pc del futuro) - nella sua attuale predisposizione? Quanto sarebbe costata la teca realizzata con il cristallo particolare, atto ad attenuare il riflesso del vetro, a cui faceva riferimento l’ex presidente Massimo Ferrari?». «Chi si è assunto la responsabilità di approvare – incalzano ancora - nonostante l’evidente disturbo arrecato dal riflesso, l’attuale teca quale contenitore protettivo del Klimt. I rappresentanti del Comune, sia nel Cda della Ricci Oddi che in Giunta, furono resi edotti e avallarono questa scelta che pare ora presentata come al risparmio, nonostante così penalizzante rispetto a una degna esposizione dell’opera».