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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

«Le Regionali dell'Emilia-Romagna non sono la resa dei conti sul Governo Pd-5Stelle»

Elezioni Regionali, Pier Luigi Bersani a La7: «Bonaccini non pensi alle alleanze, ma al progetto. Con quello si prendono voti da tutte le parti». L’Emilia espugnabile dal centrodestra? «Ci sono stati appannamenti, ma è una regione moderna in cui si pensa a tutti»

In Emilia-Romagna l’alleanza sarà con il Movimento 5 Stelle o con “Italia Viva” di Matteo Renzi? Il quesito è stato rivolto al piacentino Pier Luigi Bersani, fondatore e anima di LeU (Liberi e Uguali), formazione ora di governo (rappresentata dal ministro della sanità Roberto Speranza). Sulla nostra regione si sono già accesi, dopo il risultato delle Regionali dell’Umbria – con il centrodestra a trazione salviniana nettamente vincitore – i riflettori dei media italiani. L’Emilia-Romagna, al voto il prossimo 26 gennaio, viene considerata da molti opinionisti come il voto spartiacque per l’alleanza di governo tra Partito Democratico (con LeU) e Movimento 5 Stelle. Soprattutto se queste due forze dovessero correre insieme, da Piacenza a Rimini (ipotesi a cui il governatore uscente Stefano Bonaccini guarda con interesse, mentre il leader pentastellato Luigi Di Maio frena).

Bersani, ex presidente della Regione negli anni ‘90, è stato interpellato sulla questione emiliano-romagnola durante la puntata del 29 ottobre Stefano Bonaccini-29da “Di Martedì”, la popolare trasmissione di Giovanni Floris su La7. «Nel Pd – ha detto riferendosi alle alleanze regionali - decideranno quello che vorranno…Però è inaccettabile che una regione come l’Emilia-Romagna venga presa in ostaggio come una “resa dei conti” nazionale. Perché questa regione, e neanche la destra può negarlo, è stata un luogo di civilizzazione in questo Paese». “Ma ora gli ex comunisti emiliani votano la Lega”, ha incalzato il direttore de l’Espresso Marco Damilano. «Un momento, prima vediamo. In Emilia l’80% delle Elezioni Comunali sono vinte dal centrosinistra, anche se con il doppio turno. Comunque consiglierei a Stefano Bonaccini di ricordare che per arrivare a quei risultati (Bersani intende le classifiche economiche e di vivibilità che vedono l’Emilia primeggiare, nda) c’è stata la capacità di cambiare e innovare tutti i giorni di questi territori. E la destra si ricordi che gli asili nido sono stati inventati in Emilia-Romagna, come i consorzi e le aree degli artigiani e i consorzi socio-sanitari. Bonaccini, più che a star lì a pensare all’alleanze, si ricordi che la politica non è una “coperta corta” che la tiri un po’ a destra o un po’ a sinistra. La politica è “gravitazionale”, se hai un progetto puoi prendere voti da tutte le parti».

Il discorso emiliano interessa eccome la politica nazionale. Se per la prima volta il centrosinistra dovesse perdere qui, sarebbe un voto ancora più significativo e storico di quello umbro. «Stiamo parlando di una regione moderna – ha concluso Bersani - se ti arriva a guidarla la destra sovranista e protezionista…Si guardi ai dati dell’occupazione, della ricerca. Poi, è chiaro, ci anche stati degli “appannamenti”. Ma qual è il senso del nostro governo in Emilia-Romagna? È che non puoi stare bene da solo. Stai bene solo se anche tutti gli altri stanno un po’ bene. Vale per i “bianchi” come anche per i “neri”».

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