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Lega Nord regionale: «L’Emilia-Romagna versa allo Stato più di quanto riceve»

Il Carroccio: «Se potessimo utilizzare le risorse prodotte in regione sul territorio, non avremmo problemi»

«Il dato era risaputo – commenta il gruppo Lega Nord in Regione - anche se, come sempre, quando l’Istat pubblica le sue cifre non fa altro che rimettere il dito sulla piaga della gestione delle risorse economiche della Regione. Perché in Emilia-Romagna, secondo quanto esposto dal rapporto dell’Istat e dal Ministero per lo Sviluppo economico, il contribuente medio versa allo Stato 10.500 euro (contro gli 8.900 della media nazionale). Il motivo di questa disparità? Il Carroccio lo conosce bene, ed è stato anche il leit motiv della richiesta sistematica di misure a sostegno della ricostruzione post-sisma, di un territorio che produce una parte significativa del Pil nazionale: il Prodotto interno pro capite è più alto della media»». «Questo, però, non si traduce in un ritorno soddisfacente dei trasferimenti dallo Stato al nostro territorio – attacca il gruppo consigliare regionale della Lega Nord – e fa si che un emiliano-romagnolo, rispetto ad un cittadino meridionale, per esempio, finisca per pagare di più, ma non ricevendo dallo Stato un adeguato trattamento in termini di servizi». Non è finita: la pressione fiscale sui cittadini della regione, secondo lo studio economico, è stato, nel biennio 2012-2014, di 125,43 euro all’anno pro-capite. «In sostanza – riporta la Lega – nel 2015, un operaio con moglie e figlio a carico e un piccolo appartamento in proprietà da 90 metri quadri "ha lavorato per il fisco" fino al 13 maggio (132 giorni). Secondo un adagio che andiamo ripetendo da sempre e cioè che il cittadino emiliano-romagnolo lavora per gran parte del suo tempo per lo Stato, finanziando con risorse proprie i servizi altrui, ma non riceve identico trattamento. Non parliamo poi delle Regioni a statuto speciale, le quali possono usufruire di gran parte delle loro risorse a casa loro. Se noi potessimo ricevere quello che paghiamo allo Stato – conclude la Lega – non dovremmo, come succede ogni giorno in Assemblea legislativa, lottare contro i tagli alla sanità, al trasporto pubblico locale e per la mancanza di risorse da impiegare per il dissesto idrogeologico».  

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