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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Legge sui piccoli comuni, Bergonzi (Pd): «Stop all'abbandono»

“Una legge molto importante, perché mira a frenare un declino sin qui accettato come ineluttabile e apre prospettive interessanti anche per la montagna piacentina”. Così l’onorevole Marco Bergonzi (Pd) commenta la serie di misure - approvate in via definitiva - destinate ai piccoli comuni con l'obiettivo di contrastarne lo spopolamento.

Già stanziati 100 milioni di euro per le novità riservate ai centri fino a 5mila abitanti e alle fusioni tra analoghe realtà locali, ma il neonato Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni potrà essere implementato con le prossime leggi di bilancio. Ad esso si potrà accedere ad esempio per la riqualificazione dei centri storici o di zone di pregio, per la mitigazione del rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e delle scuole e per la realizzazione di itinerari turistici a piedi, i cosiddetti “cammini”. Con la nuova legge lo Stato si vincola inoltre a erogare servizi essenziali (come uffici postali, trasporti, scuola, banda larga) per i territori dei piccoli comuni, evidenziandone la specificità.

Gli stessi centri saranno poi favoriti nell’istituire poli multifunzionali per i servizi ai cittadini e per le attività di volontariato e di associazionismo culturale, e potranno promuovere gli alberghi diffusi, così come acquisire stazioni ferroviarie o case cantoniere dismesse per destinarle a presidi di protezione civile o a sedi di promozione di prodotti tipici locali. Possibili anche convenzioni con le diocesi per il recupero di beni storico-artistici. Previste anche iniziative per assicurare la distribuzione dei quotidiani e per la promozione cinematografica.

“Ho da sempre - ricorda Bergonzi - la "doppia cittadinanza" Piacenza/Alta Valtrebbia (Rovegno, dove tra l'altro ho effettuato la mia prima esperienza amministrativa) e conosco bene le esigenze della montagna, dei piccoli paesi, delle "aree marginali", per questo in innumerevoli occasioni mi sono dedicato a problemi che riguardano in particolare questi territori (eliminazione dell'Imu agricola, accise agevolata per combustibili per il riscaldamento, mantenimento degli uffici postali e difesa dei servizi, ammodernamento delle strade...); perciò appena entrato alla Camera mi sono iscritto all’Intergruppo Parlamentare per lo sviluppo della montagna ed ho da subito sostenuto questa legge, che rappresenta una evidente inversione di tendenza. Da oggi anche i borghi più remoti possono guardare al futuro in modo diverso, perché lo Stato torna a farsi soggetto attivo e crea le condizioni per le quali i territori possono riorganizzare servizi e investimenti, puntando su uno sviluppo sostenibile delle attività produttive e sull’incentivazione dell’afflusso turistico. Tutto questo - conclude il deputato piacentino - significherà tanto per quelli che resistono a vivere sul nostro Appennino e nei piccoli centri, ma anche per tutti coloro che vorrebbero farlo se solo potessero disporre dei servizi essenziali”.

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