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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

«Lento come il “vento”, il progetto di ciclabile tra Venezia e Torino stenta a decollare»

Tarasconi (Pd) incontra il collega torinese Valle nella tappa piacentina del suo viaggio in bici verso l’Adriatico

Di solito si dice “veloce come il vento” ma il progetto di ciclovia che dovrà collegare Venezia a Torino rischia di modificare per sempre il tradizionale modo di dire. Il progetto si chiama VenTo ed è tutto tranne che veloce. Partita ormai nel 2016 e in parte già finanziata, l’opera prevede la realizzazione di un tracciato ciclabile da 680 chilometri che si snoda perlopiù lungo l’asse del Po e consentirà agli appassionati delle due ruote di pedalare da Venezia a Torino senza condividere la strada con i mezzi a motore. Almeno questa è l’idea. Ma al momento si è lontani dalla sua realizzazione.  A riportare l’attenzione su questa idea lungimirante è il consigliere regionale del Pd in Piemonte Daniele Valle che con due amici ha deciso di inforcare la bicicletta e tentare di percorrere tutto il tracciato. Sono partiti l’altro ieri dal capoluogo piemontese e nel giro di una settimana, salvo intoppi, dovrebbero raggiungere l’Adriatico. Le tappe non sono casuali: hanno scelto luoghi importanti e rappresentativi lungo il percorso e il loro obiettivo è sensibilizzare i vari territori sulle potenzialità del progetto VenTo in tema di turismo ecosostenibile e relativo indotto economico. «Certo che se il percorso è interrotto in più punti, se è mal segnalato, se è difficoltoso, l’obiettivo di tutto il progetto si perde nel nulla» dice Katia Tarasconi, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna e compagna di partito di partito di Daniele Valle. L’ha accolto oggi nella tappa piacentina del suo viaggio ed è stata l’occasione per confrontarsi su argomenti importanti come la “mobilità dolce” e nuove forme di turismo che rispettino l’ambiente. «Il Grande Fiume ha delle potenzialità attrattive immense anche a Piacenza - prosegue Tarasconi - ma a quanto pare si fatica a far decollare progetti del genere. Eppure, nel 2016, quando il progetto è stato lanciato, si parlava di un potenziale indotto di 100 milioni di euro e 400mila visitatori all’anno. Ovvio che tali previsioni sono realistiche solo se si è efficienti nel proporre un’offerta turistica adeguata». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale torinese Daniele Valle (Pd) che sta sperimentando in prima persona quanta strada ci sia ancora da fare per rendere davvero operativa l’idea iniziale: «E’ un grande progetto ma al momento è stato completato solo il 15 per cento del tracciato. L’obiettivo del nostro viaggio è riportare l’attenzione sull’importanza di un turismo alternativo in grado di valorizzare i territori e i loro punti di forza paesaggistici, culturali, enograstronomici». 

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