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Lezioni di storia locale a scuola, Rancan: «La regione promuova una campagna di insegnamento»

Il consigliere regionale del Carroccio: «L'insegnamento della storia locale può essere anche veicolo d'integrazione vista la sempre più crescente presenza di studenti stranieri nelle classi emiliano-romagnole»

"Predisporre una campagna di promozione e insegnamento della storia locale dei diversi territori emiliano-romagnoli, sensibilizzando la popolazione in merito al valore socio-culturale delle peculiarità storico-geografiche dei singoli contesti, coinvolgendo a tal fine associazioni culturali e soggetti che possano apportare un contributo in termini operativi e di conoscenze". Lo chiede alla giunta regionale dell’Emilia Romagna una risoluzione della Lega Nord a prima firma Matteo Rancan, che punta i riflettori sull’importanza della storia locale.

"Uno studio della storia calato nel territorio in cui si vive, toccando con mano i ‘ferri del mestiere’ è un buon esempio di superamento di quell'idea di storia universale, impoverita dell'aspetto umano e di difficile comprensione delle complesse dinamiche che sono alla base di ogni evento, anche quello che apparentemente potrebbe sembrare poco rilevante". Spiega Rancan.

"L’insegnamento della storia locale nelle scuole - continua Rancan -, nonostante l’ampia rivalutazione ottenuta in questi ultimi tempi, è ancora tema di discussione e sicuramente non viene approfondito in maniera sistemica ed esaustiva. Al contrario lo studio della storia locale dovrebbe essere un diritto dello studente, al quale proporlo all’interno dei programmi di storia generale, non dedicando sporadici approfondimenti scardinati dal canone scolastico ma creando una sinergia tra i programmi scolastici ministeriali e focus specifici sulla storia del territorio". "Senza contare – aggiunge – che l’insegnamento della storia locale può essere anche veicolo d’integrazione vista la sempre più crescente presenza di studenti stranieri nelle classi emiliano-romagnole. La conoscenza della lingua, della geografia e della storia di un territorio può favorire la crescita di un senso di appartenenza ben positivo e favorevole a un’integrazione qualitativamente migliore rispetto a quanto avviene tutt’ora, in cui di sovente la coscienza territoriale dell’individuo è decisamente vaga e di scarsa consistenza".  "Per questo – chiarisce Rancan – consapevoli che la memoria storica di un territorio è anche veicolo di crescita economico-culturale, la cui valorizzazione e promozione può favorire un incremento dell’interesse turistico per le nostre aree, chiediamo alla Giunta di valutare, con l'Ufficio scolastico regionale, la predisposizione di una campagna di promozione e insegnamento della storia locale dei diversi territori emiliano-romagnoli, sensibilizzando la popolazione in merito al valore socio-culturale delle peculiarità storico-geografiche dei singoli contesti, coinvolgendo a tal fine associazioni culturali e soggetti che possano apportare un contributo in termini operativi e di conoscenze. Allo stesso tempo – continua  - è necessario verificare la possibilità, nel pieno rispetto dell'autonomia scolastica, di sottoporre all’attenzione dei dirigenti delle scuola secondaria di primo grado la proposta di inserimento della storia locale quale parte integrante dei programmi scolastici di storia e/o quale insegnamento extra-curricolare facoltativo".  "Ci aspettiamo ora – concludono gli esponenti del Carroccio – un voto bipartisan che sappia valorizzare e promuovere i nostri territori anche nella direzione di quell’integrazione, a parole tanto cara alla sinistra, ma nei fatti ancora lontana dal concretizzarsi". 

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