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Politica Gossolengo

Logistica, Pd: «No all’assurda variante di Gossolengo, i nostri territori hanno già dato»

La nota del segretario provinciale del partito, Silvio Bisotti: «Non possiamo che solidarizzare con la grande mobilitazione popolare, in pieno dissenso con la proposta dell’Amministrazione locale»

«No all’assurda variante di Gossolengo, i nostri territori hanno già dato». Ad intervenire nel dibattito sul possibile insediamento produttivo-logistico nel comune alle porte di Piacenza è Silvio Bisotti, segretario provinciale del partito Democratico. «Anche se nelle pieghe complicate e spesso datate delle pianificazioni territoriali dei nostri Comuni e nelle conseguenti norme attuative, purtroppo, esistono ancora spazi di discrezionalità che consentono ulteriore consumo di suolo da destinare a insediamenti logistici, è arrivato il momento di dire basta. Serve una svolta radicale governata da una politica consapevole, in grado anche di rivedere le scelte del passato, che metta la tutela del territorio tra le priorità assolute per continuare a garantire la qualità della vita delle nostre comunità.

«Non esistono più attenuanti o scuse - scrive il segretario provinciale - come confermano le significative e drammatiche sfide di cui si dibatte alla Conferenza del clima di Glasgow. I cambiamenti climatici globali sono anche conseguenza di un uso scriteriato dei terreni resi sempre meno permeabili, con la logistica a fare la parte del leone nelle attività altamente impattanti. I numeri della nostra provincia sanciscono il momento del coraggio, per dar vita a un’azione congiunta dei diversi livelli di responsabilità (amministrativo, imprenditoriale, sociale…)». «Va ripensata la pianificazione territoriale - sottolinea - uscendo finalmente da equivoci e contraddizioni. Serve una vera regia che sappia tradurre in concreto la decisione di fermare il consumo di suolo in piena coerenza con l’indirizzo, in verità non troppo stringente, della legge urbanistica della nostra Regione. Piacenza e la sua provincia hanno già destinato spazi enormi alla logistica, da Castelsangiovanni passando per Piacenza e poi Pontenure, Fiorenzuola, Caorso, Monticelli: ripartiamo da lì, per recuperare il tempo perduto, studiando gli strumenti più efficaci, creando sinergie che motivino anche gli interessi privati già operanti negli insediamenti esistenti. Dobbiamo colmare macroscopici ritardi sulla intermodalità ferroviaria, massimizzare l’utilizzo delle coperture destinandole alla produzione di energia pulita, incrementare qualità e quantità degli interventi di compensazione ambientale e, in cima a ogni priorità, garantire giusti contratti ai lavoratori sul piano economico, dei diritti, della sicurezza e dei servizi, spesso mancanti».

«Stop a nuovi insediamenti - aggiunge - in primis quelli decentrati rispetto all’asse della via Emilia e dei caselli autostradali. L’assurda variante di Gossolengo è in proposito un esempio eclatante e incomprensibile. Pur consapevoli dei tanti interessi in gioco non possiamo che solidarizzare senza se e senza ma con la grande mobilitazione popolare che si è costituta, in pieno dissenso con la proposta dell’Amministrazione locale, ammonendo dal considerare bene nel lungo periodo l’efficacia di compensazioni che oggi sembrano tanto significative da giustificare l’operazione». «Alternativa per Piacenza, collettivo che si candiderà al governo del Comune capoluogo nel 2022 - conclude - in nome di scelte in linea con le grandi sfide della transizione ecologica, lancia dunque la proposta di un grande momento partecipato, utile a uscire da polemiche inconcludenti che producono solo immobilismo».

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