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«Ma per le dighe perché gli agricoltori si affidano al Consorzio di Bonifica?»

Se lo chiede l’Associazione dei liberali piacentini, sottolineando che «questa alleanza non giova alla realizzazione delle opere»

L’Associazione dei liberali piacentini esprime in un comunicato “la propria viva preoccupazione” per il fatto che la progettata costruzione di dighe o traverse a scopo irriguo sia stata “dagli agricoltori affidata, almeno per quanto risulta, al Consorzio di bonifica”. Il comunicato così prosegue. “E’ un fatto che, ad ogni opera costruita dal Consorzio (con soldi d’altri) e solo per il fatto che l’abbia costruito un Consorzio che si chiama di bonifica, venga poi subito dopo accompagnata dall’estensione della tassa coatta di bonifica a terreni e case prima esenti”. La nota liberale (che cita, al proposito, che “questo proprio si è verificato con la costruzione della «cassa di espansione» a monte di Piacenza città”) evidenzia che – “indipendentemente dal giudizio che si voglia dare delle opere irrigue” – l’affidamento di opere di questo tipo al Consorzio solleva preoccupazioni “appunto perché si sa già che ne conseguirà l’applicazione della tassa di bonifica coatta, sempre negata dal Consorzio prima di costruire le opere e sempre regolarmente applicata dopo la costruzione delle opere stesse”. La nota dell’Associazione liberali fa appello agli agricoltori “che veramente vogliono favorire l’irrigazione e non il Consorzio, di cui condividono – addirittura in certi casi in forma apicale – la gestione”, di prestare attenzione alle difficoltà “che comunque si frapporranno alle opere fin che se ne occuperà il Consorzio”.

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