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In Consiglio entra Maloberti (LN), indagato, e scoppia la polemica

Prenderà il posto di Massimiliano Dosi il leghista Giampaolo Maloberti, indagato per truffa in un processo sulle quote latte a Milano. Il Pd attacca: "Faide interne, dimissioni, troppe ombre sul Carroccio"

Un grosso polverone politico sta sollevando in questi giorni l'entrata in Consiglio provinciale, al posto di Massimiliano Dosi (LN) che siederà in giunta, di un altro esponente del Carroccio, Giampaolo Maloberti. Maloberti, infatti, è indagato per truffa (si parla di un danno all'erario di 100 milioni di euro per contributi non versati) in un processo a Milano sugli sforamenti delle quote latte di una cooperativa dove era consigliere d'amministrazione, La Lombarda.

LA DIFESA DELLA LEGA - Maloberti si difende ("Dimostreremo che non esistevano i presupposti per pagare le multe") e conferma che "alla Lega, al momento della mia candidatura alle Provinciali, sapevano del processo". Così prende anche le sue difese il segretario provinciale del Carroccio, Pietro Pisani. Duro, invece, il giudizio del Partito democratico "Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine - esordisce la nota - e anche per la Lega Nord cominciano a delinearsi tempi cupi. Legalità, faide interne, dimissioni più o meno chiare, sono tante, troppe, le ombre che si addensano sul Carroccio. La polemica divampata in questi giorni riguardante il "Manifesto dei piccoli onesti", casualmente (?) annunciato nei giorni precedenti l'ufficializzazione dell'entrata in consiglio provinciale di Giampaolo Maloberti, è sola l'ultima incoerenza che si registra tra le fila del Carroccio piacentino".

IL PD ATTACCA - "Perché? Perché come è stato lo stesso Maloberti a riferire - continua lo scritto -, su di lui c'è una indagine in corso e un rinvio a giudizio per la questione delle quote latte. Alla faccia di quelli che gridavano agli avversari politici, tacciandoli di essere troppo litigiosi e di non fare il bene del Paese. Cosa dirà ora l'onorevole Massimo Polledri, oppure cosa risponderà il vicepresidente della Provincia con delega alla sicurezza Maurizio Parma? Oppure l'assessore provinciale all'agricoltura Filippo Pozzi? Sono domande a cui in tanti vorrebbero che fossero date risposte chiare. Ma il punto, oltre ai problemi ormai evidenti interni alla Lega, è un altro".

"PALADINA DELLA LEGALITA'?" - "Umberto Bossi continua a proteggere i circa mille tra "malgari" e allevatori che - conclude il Pd -, pur avendo superato i quantitativi di produzione di latte previsti in sede europea, si rifiutano di pagare le multe. Un aiuto che suona come una beffa per i 39mila allevatori onesti che si sono viceversa indebitati per pagare le multe nel rispetto della legalità. Ma del resto, la Lega ci ha ormai abituati a qualunque genere di giravolta, passando da "Roma ladrona" e "Sono porci questi romani", al voto senza ritegno del decreto "Roma Capitale", che destina oltre 500 milioni di euro alle casse del sindaco Alemanno. Oppure, da paladina della legalità, vota alla Camera per salvare il discusso ex sottosegretario Cosentino, accusato di essere vicino ad ambienti camorristici".

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