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«Maltempo del 4 luglio, procedure rispettate ma evento imprevedibile»

L’assessore regionale Priolo risponde: «Stiamo valutando lo stato di crisi regionale»

L’assessore regionale alla protezione civile Irene Priolo ha affermato che il servizio IdroMeteoClima emette l’allerta se i dati lo consentono. «Per Piacenza - ha spiegato - le procedure sono state rispettate, ma si è trattato di un evento imprevedibile, non registrato dai radar. Il 4 luglio sono stati emessi due documenti: uno di vigilanza per 72 ore e uno di allarme giallo per temperature. C’era solo un’allerta per possibili temporali sulla zona settentrionale della regione. Alle 17.30 i radar individuano un temporale sul basso Piemonte che poi arriverà a Piacenza e si spingerà fino a Bologna con venti di burrasca. Nessun modello né il meteo dell’Aeronautica militare lo avevano previsto. Alle 18.40 la mappa radar è stata inviata sui canali social di allerta meteo regionali: una linea di temporali su Piacenza, con grandine, si sta spostando su Parma. Il sistema di allerta ha funzionato sulla base delle informazioni disponibili. Non c’è stato alcun trattamento disomogeneo sui territori».

Il consigliere Matteo Daffadà (Partito Democratico), riportando i numerosi danni occorsi nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, alle strade, all’agricoltura, agli impianti di energia elettrica, alle chiese, alla rete ferroviaria ha chiesto «se sia già in possesso di una prima ricognizione dei danni registrati sul territorio che permetta la richiesta di una dichiarazione di stato di emergenza nazionale al fine di riconoscere il danneggiamento ai comparti produttivi e ai privati cittadini». Nell’interrogazione Daffadà ha affermato che c’è stata difficoltà di reperire informazioni dai gestori dei servizi. Molti i danni tra Fidenza e il Po, nella bassa parmense. Il vento ha toccato picchi di 117 km all’ora. «Nella bassa reggiana - ha ricordato - ci sono stati problemi alla viabilità a causa di alberi caduti e danni alle strutture che hanno anche causato il rallentamento della circolazione ferroviaria».

L’assessora Priolo ha risposto che è stato coinvolto un territorio vasto - 70 i comuni colpiti - e «l’Agenzia per la sicurezza e la protezione civile ha avviato una ricognizione da Piacenza fino a Ferrara. Le segnalazioni di danni al pubblico sono state 242 e 272 quelle dei privati. La Regione sta valutando lo stato di crisi regionale e l’adozione di provvedimenti». Secondo l’assessore, «non ci sono elementi per avanzare la richiesta di stato di emergenza nazionale. Per i danni a privati e attività produttive, è importante valutare se si possa attuare un’emergenza regionale, anche per attivare le assicurazioni. E valutiamo anche il riconoscimento del danneggiamento pubblico per fornire supporto alle amministrazioni. Lo stato di calamità, infine, non è di competenza regionale».

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