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Riordino Province, Bergonzi (Pd): «Stop alle fantasie, facciamo sul serio»

Marco Bergonzi (Capogruppo Pd in Consiglio Provinciale) interviene con una nota sulla questione del riordino delle Province: «Stop alle fantasie, facciamo sul serio»

Marco Bergonzi (Capogruppo Pd in Consiglio Provinciale) interviene con una nota sulla questione del riordino delle Province.

«Credo sia opportuno fermarsi un attimo e fare il punto della situazione. Non e' ammissibile continuare ad estrarre dal cilindro un giorno si e l'altro pure, un pot-pourri di idee a ruota libera, disancorate da ciò che prevede la legge in vigore, ma spesso anche dalla realtà, che indeboliscono il nostro territorio nel confronto con gli altri. Il PDL, da un lato sostiene un costosissimo, quanto dannoso referendum e dall' altro avanza richieste di deroghe ai criteri stabiliti dal governo per mantenere le cose così come sono oggi».

«Posizioni incompatibili tra loro e che pertanto si affossano vicendevolmente; intanto la Lega, per non smentirsi, si balocca ipotizzando Piacenza in una fantomatica "MacroRegione Alpina", (rendendosi cosi' davvero utile al dibattito). Per finire l'Idv, presenta una proposta che parte dal presupposto che le Province non esistano più, scambiando in tal modo i propri desideri con la realtà. Questa in sintesi e' l'auspicata unita' con cui Piacenza si presenta ad un appuntamento così importante per il proprio futuro. Dal momento che e' sempre più evidente che Piacenza rimarrà in Emilia-Romagna (com'è ovvio che sia) occorre incontrare ed interloquire con gli altri territori per definire anzitutto l'estensione delle "nuove province" ( che saranno altra cosa rispetto alle vecchie) e giungere ad intese su dislocazione di uffici e competenze».

«Difendere servizi ai cittadini, occupazione e peculiarità del territorio: questo e' oggi il nostro compito. Il PD e' attivo ed impegnato proprio su questo fronte. Ho personalmente partecipato a più incontri con i rappresentanti delle altre Province e della Regione e diversi altri sono previsti nelle prossime 3 settimane, per poter fornire al Cal una proposta largamente condivisa ; sono incontri importanti per sostenere le posizioni di Piacenza, per giocare da protagonisti e non di risulta, senza complessi d'inferiorità. E' grazie a questi confronti e non alle chiacchiere di casa nostra, che sta andando in soffitta l'ipotesi di una maxi provincia da Piacenza a Modena che avrebbe presentato per noi rischi di marginalità. Personalmente propendo perché l'Emilia abbia 2 Province : Piacenza-Parma e Reggio-Modena».

«La nostra sarebbe già così la Provincia più estesa della Regione con il più ampio territorio montano, area con tante fragilita' e che abbisogna di una attenzione particolare. Inoltre dovendo suddividere tra piu' territori quelle che saranno le competenze assegnate alle "nuove province", mi pare preferibile dividerle tra due soggetti, piuttosto che in tre o peggio ancora in quattro. Inoltre e' importante ribadire che, come già affermato dal Presidente Errani, non devono essere stabilite nuove gerarchie territoriali; e questo passa attraverso oltre che ad un equa ripartizione di uffici, competenze e risorse, anche da cose più piccole ed apparentemente meno rilevanti, ma al contrario fondamentali, quale il mantenimento del nome: "Piacenza" dovrà rimanere sempre in ogni indicazione stradale, su ogni documento, prodotto ed ovunque si identifichi la costituenda "nuova Provincia"».

«Vi sono poi tutti i temi, i prodotti e le peculiarità del nostro territorio, la nostra identita', che dobbiamo mantenere e "portare" nel nuovo, Questa importantissima fase richiede serietà e possibilmente ampia unita' d'intenti: siamo tutti Piacentini, uniti siamo più forti, cogliamo questo come un momento "costituente", interpretandolo con grande serieta', al meglio, con il profondo senso di responsabilità che tutto ciò comporta. Solo se riusciremo a farlo, avremo compiuto il nostro dovere».

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