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«Destra e Sinistra non hanno più nulla da dire, noi vogliamo una città nuova e unita»

Al via la campagna elettorale della civica "Piacenza Rinasce con Maurizio Botti" nata dal movimento No Green Pass: «Ci rivolgiamo soprattutto a chi non vuole più andare a votare»

«Centrodestra e Centrosinistra a Piacenza non hanno più niente da dire ormai. Al massimo possono riproporre cose che riciclano da vent'anni. Noi siamo un movimento che invece crede in una Piacenza nuova, una città che ritorni finalmente a svilupparsi».

Il medico piacentino Maurizio Botti, oggi in pensione e colpito da due sospensioni dall'Ordine professionale per le sue posizioni critiche sul vaccino Covid, ha presentato sabato 9 aprile la sua lista civica "Piacenza Rinasce" sul Pubblico Passeggio, nel luogo simbolo, a Piacenza, di tutto il movimento No Vax e No Green Pass che nei mesi passati si è riunito qui settimanalmente.
Botti spiega subito che questo soggetto politico nasce proprio dalle pizze No Green Pass, e che ne rappresenta la risposta alle aspettative politiche degli aderenti («Ci siamo accorti che non sapevamo per chi avremmo votato») e quell'azione determinata ad entrare a Palazzo Mercanti nella tornata elettorale del prossimo 12 giugno. «Abbiamo trasferito in questa lista civica - dice - quello spirito di libertà, di accettazione reciproca, di desiderio di rispetto di tutti e dei nostri diritti, e delle scelte anche e soprattutto in campo terapeutico. Piacenza oggi è una città divisa, noi invece pensiamo a una Piacenza unita e che riprenda a svilupparsi». 

Pur non essendo un politico navigato, Botti ha però ben chiara la strategia di un outsider, e nel suo discorso non risparmia due "calci negli stinchi" a Patrizia Barbieri e Katia Tarasconi, accusando fin da subito entrambi gli schieramenti avversari di avergli già copiato alcune idee di programma.  

«Cosa ci possiamo aspettare dall'attuale sindaco - ha detto Botti dalla cima del muretto - che durante la pandemia emanava norme più severe di quelle del governo, e le emanava addirittura ancora prima che venissero decise dal governo. Come quando ha chiuso subito i parchi pubblici della città, oppure quando ha imposto le mascherine all'aperto prima ancora che lo decidessero a Roma».
Poi se la prende con la Tarsconi che definisce la candidata di Bologna: «Sono anni che è assente da Piacenza, ora ci viene a parlare del suo sogno per Piacenza. Ci credo che parla dei sogni, sono anni che dorme».

Avendo quindi il timore di essere "copiato" per quanto riguarda le idee, Botti spiega che per questo motivo il programma elettorale della lista civica sarà svelato nell'arco delle prossime settimane, gradualmente. L'unica anticipazione la fa proprio sulla sanità: «Siamo a favore di un potenziamento della sanità territoriale, vicina alle esigenze delle persone - ha sottolineato - ma dicendo no al nuovo ospedale e agli sprechi, si invece alle ristrutturazioni e a riportare in attività tanti presidi della provincia che sono stati chiusi. La pandemia ha fatto comprendere bene che quello che è mancato è stata proprio la medicina territoriale. E ora propongono di fare un altro ospedale in periferia, quindi più scomodo di questo, con lo stesso numero di posti letto, e nel quale il numero di medici e infermieri sarà sempre più basso perché c'è carenza di personale sanitario, buttando 280 milioni di euro in una cosa totalmente inutile».

Sul lato dell'elettorato e del consenso Botti dice: «Ci rivolgiamo anche e soprattutto a chi non vuole andare a votare perché è scontento. Purtroppo infatti si teme che a queste elezioni l'astensionismo sarà più del 50 per cento. Ci auguriamo che queste persone trovino invece in noi un motivo per non abbandonare completamente la politica e l'amministrazione della città. Non votare infatti non significa protestare, significa dare ragione sempre ai soliti noti. Il voto è uno strumento di democrazia che ci è rimasto in un periodo di restrizioni e di diritti negati, in questa democrazia ristretta».

Infine un appello al movimento 3V del No Vax: «Non dividiamoci, mettiamoci intorno a un tavolo e forviamo una soluzione condivida per andare insieme alla corsa elettorale».

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