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Maxi capannone a Roncaglia: «La paternità non è nostra, impossibile bloccare adesso la variante»

Variante nell'area "Mandelli", il sindaco Barbieri risponde a Pd e Legambiente: «Progetto proposto nel 2006 e inserito dalla Giunta Dosi nel Psc e nel Rue nel 2016. Nessuno si è mosso quando si poteva ancora modificare, ora si esporrebbe il Comune a un contenzioso. Siamo riusciti a portare a casa molto per Roncaglia dall'accordo»

«È un progetto partito nel 2006, quando non mi pare che a Piacenza amministrasse il centrodestra, ma una coalizione di centrosinistra vicina al capogruppo del Pd Stefano Cugini, che ora critica il nostro ok alla delibera». Parte da questa considerazione la risposta del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, che interviene per chiarire la posizione della sua Giunta sulla variante dei Dossi di Roncaglia, nell'area "Mandelli": l’ok dell’Amministrazione – l’assessore all’urbanistica che ha approvato la delibera è Erika Opizzi – darà la possibilità alla srl “Piacenza Est” di realizzare un maxi capannone da 76mila metri quadrati tra la frazione dei Dossi e l’A21, a pochi metri di distanza dall’abitato di Roncaglia.

«LA PATERNITA’ NON E’ NOSTRA»

Il sindaco respinge al mittente alcune critiche alla scelta della Giunta di approvare la variante: in particolare sono stati l’associazione “Legambiente” di Piacenza e il capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini a contestare l’Amministrazione Barbieri al riguardo. «Il progetto parte da lontano, dal 2006 – chiarisce il primo cittadino -. Nel Psc e nel Rue del 2016 – sempre con il Pd in sella all’Amministrazione di Piacenza – la proposta viene confermata: la paternità di questo insediamento produttivo nella zona di Roncaglia è ben precisa. Il progetto avviato nel 2006 prevedeva 76mila metri quadrati, gli stessi della variante approvata in settimana dalla Giunta. Non capisco proprio l’atteggiamento di Legambiente che solo ora contesta il “consumo di suolo”: è dal 2006 che quell’area è sottratta all’agricoltura e destinata ad altro».  

area Mandelli 2-3

«NESSUNO HA MOSSO CRITICHE QUANDO SI POTEVA MODIFICARE IL PROGETTO»

Nel 2016 l’opera viene inserita nel Psc e nel Rue, come detto. «Nel 2017 viene depositata questa variante dalla società proponente – continua il sindaco nella sua replica -, variante che ha fatto tutti i passaggi di rito ed è andata in pubblicazione. E nessuno, nel lasso di tempo consentito per legge, ha mai posto osservazioni di alcun tipo. Né, tantomeno, il Pd e Legambiente. I tempi dell’evoluzione della pratica hanno avuto un iter pubblico in cui chiunque poteva intervenire e muovere rilievi. Ma solo ora viene criticata».  Cugini chiede di ridiscutere il progetto in commissione. «La pratica – è la risposta di Patrizia Barbieri - ha rispettato i criteri che il Consiglio comunale (con una maggioranza di centrosinistra) si era dato nel 2006: perciò non è necessario ridiscuterla nell’attuale Consiglio, perché la variante non va a toccare la superficie volumetrica. I metri quadrati di superficie sono rimasti sempre gli stessi dell’epoca». La differenza sta nella disposizione: prima erano previsti 49 singoli capannoni di piccole dimensioni. Ora si parla di un maxi capannone da 76mila metri quadrati. «Se devo confrontare le due ipotesi – commenta Barbieri -, meglio l’attuale variante. Se poi ci ritroviamo ad avere una viabilità interna al comparto “incasinata”, avremmo ancora più problemi».

«UN MERITO: 250MILA EURO E DIVERSE OPERE PER RONCAGLIA»

Il sindaco rivendica un atteggiamento diverso della sua squadra nei confronti dei residenti della zona di Roncaglia. «Questa Amministrazione, al contrario di quelle passate, ha tenuto in debita considerazione le lamentele degli abitanti sul progetto. Dovendoci trovare nella necessità di far fronte a una richiesta che aveva dei diritti già acquisiti, abbiamo trattato sulle compensazioni. Siamo riusciti a tenere conto delle richieste e dei bisogni dei residenti: così porteremo a casa una rotonda, le barriere, le recinzioni, l’illuminazione, le telecamere, i presidi di controllo e di custodia del comparto. In più, anche 250mila euro da poter utilizzare a favore della frazione di Roncaglia. E non ci siamo fermati a siglare delle semplici convenzioni per le opere di compensazione. Abbiamo fatto sottoscrivere degli atti d’obbligo: quelle opere lì vanno fatte in qualsiasi caso, anche se arrivano altri proprietari nell’area».

«CRITICHE INACCETTABILI DA PD E LEGAMBIENTE»

«A mio avviso – insiste Barbieri, in carica dal luglio 2017 - sono inaccettabili le critiche di Cugini, come le insinuazioni di lamenta che alcuni file del progetto, nell’albo pretorio del Comune, non siano consultabili. Non è colpa mia, tutti gli atti sono pubblici. Chi fa “l’accesso agli atti” presso il Comune può verificare tutto: non è una pratica misteriosa, ma trasparente come tutte le altre». «Insomma, vogliono darci delle responsabilità che non abbiamo, e non lo accetto. Soprattutto non lo accetto da parte di chi avrebbe potuto bloccare e respingere il progetto quando si poteva. Comodo dirlo adesso, quando la pratica è già stata licenziata nel 2006 e inserita nel Psc e nel Rue solo due anni fa».

«IMPOSSIBILE BLOCCARE LA DELIBERA»

Neanche il sindaco è a conoscenza dell’operatore che affitterà il maxi capannone alla srl “Piacenza Est”: probabile, viste le dimensioni, che si tratti di un importante operatore della logistica. «Non lo so – si limita a dire Barbieri -, non mi compete conoscere a chi verrà affittato lo spazio. Non ho mai avuto contatti al riguardo». Siete però accusati – è un’altra domanda che ilPiacenza.it porge al sindaco - di agire in continuità con chi vi ha preceduto: ancora cemento e logistica alle porte della città. «Non si poteva far diversamente in questo caso: la pratica aveva già passato tutti gli iter. Potevano farci causa, stiamo pur sempre parlando di un progetto presentato nel 2006, inserito dieci anni dopo nel Psc e nel Rue dalla precedente Amministrazione Dosi, perciò ha dei diritti. Se avessimo bloccato questa fase finale dell’iter, ci saremmo esposti alla possibilità di un contenzioso e di una richiesta di risarcimento danni, con – ovviamente – l’interessamento della Corte dei Conti sul nostro operato. Può non piacere, ma con gli strumenti di programmazione che abbiamo, la pratica era già molto più che avviata».

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Nelle due foto appena sopra, com'è attualmente l'area "Mandelli" ai Dossi di Roncaglia e come sarà

La risposta del capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini

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