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Medici e infermieri che non si trovano: «Abbiamo davanti anni difficili»

In arrivo otto infermieri per le case di riposo. Confronto tra Baldino e i sindaci. Fontana: «Rivediamo le future Case della Salute, con chi le riempiamo? Diventeranno cattedrali nel deserto»

«C’è comprensione per la decisione di chiudere il pronto soccorso di Castello, ma anche preoccupazione. Perché sembrava vicina la sua riapertura h24 e ora assistiamo alla sospensione dell’intera attività. Per questo chiediamo all’azienda sanitaria di illustrarci la programmazione delle prossime settimane sulla città, su Castello e su Fiorenzuola». Così Lucia Fontana, sindaco di Castelsangiovanni e presidente della Conferenza socio-sanitaria, si è rivolta al dg Ausl Luca Baldino, dopo la sospensione del presidio castellano nelle ore diurne.

«La comunicazione è stata improvvisa – ha ribadito Fontana, non polemizzando - e le motivazioni riguardano la salvaguardia della sicurezza dell’ospedale, sulla quale è concentrata l’attività chirurgica legata alle donne».

L’Ausl monitora sempre la pandemia e attualmente non è in grado di disegnare il prossimo futuro dei pronto soccorso. «Vediamo come evolve la pandemia – ha risposto Baldino - oggi non sono in grado di valutare la situazione delle prossime settimane. Abbiamo il Covid e soffriamo la carenza di personale medico-infermieristico. Credo che la seconda emergenza sarà più difficilmente risolvibile della prima. Se sparisse domani mattina il Covid, avremmo ugualmente dei problemi. Nei prossimi due anni è difficile pensare di risolvere la situazione, alla luce dei giovani che usciranno dai percorsi universitari. Non saranno anni semplici quelli che abbiamo davanti».

Baldino ha voluto stoppare alcune critiche arrivate negli ultimi giorni all’azienda, dopo la decisione di chiudere momentaneamente le guardie mediche di Ferriere e Ottone e il pronto soccorso castellano. «Non chiudiamo una guardia medica o un pronto soccorso a cuor leggero, sono decisioni prese solo quando non c’è altra soluzione per mantenere aperti i presidi».

Sempre Lucia Fontana ha chiesto di rivedere il piano di realizzazione delle Case della Salute. «Vista l’emergenza di personale – ha sottolineato la sindaca - viene da pensare: con chi le riempiamo queste strutture, senza medici e infermieri? Rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto».

Alessandro Piva (Podenzano) ha invitato i colleghi a non criticare pubblicamente ogni decisione che viene assunta. «Non dobbiamo mettere in dubbio con i nostri cittadini le decisioni del direttore generale». «Siamo ancora in trincea – è stato il commento di Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza - per quanto riguarda la pandemia. L’importante è arginare la pandemia che sta dando una botta al sistema socio-economico».

IN ARRIVO NUOVI INFERMIERI NELLE CRA

Una buona notizia è stata comunicata dallo stesso Baldino ai sindaci. Il bando per la ricerca di nuovi infermieri da impiegare nelle case di riposo – quelle maggiormente in sofferenza per la carenza di personale - del territorio provinciale ha dato qualche frutto. Sono attesi otto infermieri in servizio. «Menomale – ha commentato ancora Lucia Fontana -, c’era molta preoccupazione per l’assenza di questa figura, proprio nelle Cra di montagna, come la “Casa protetta” di Farini che tramite il sindaco Cristian Poggioli aveva lanciato l’allarme».

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