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"Memorie del novecento": «L'istituto Parri chieda scusa o non condivideremo il voto»

Rancan, consigliere regionale della Lega Nord: «Il ruolo di coordinatore regionale per il progetto di legge "Memorie del novecento" presuppone imparzialità e attenzione e non può essere affidato ad un istituto che ha una visione assolutamente parziale della storia»

«Lo ho detto e lo ripeto: il ruolo di coordinatore regionale per il progetto di legge "Memorie del novecento" presuppone imparzialità e attenzione, e non può essere affidato a un istituto che ha una visione assolutamente parziale della storia». 

Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord torna a puntare il dito sul progetto di legge "Memorie del novecento" e sull’Istituto Parri, indicato come coordinatore, che il 10 febbraio non ha fatto alcuna menzione della Giornata del Ricordo.

«Al presidente della Commissione – spiega Rancan – ho chiesto l’audizione del presidente dell’Istituto Parri. Se in quella occasione, o anche prima mi auguro, vorrà scusarsi pubblicamente per quanto accaduto, continueremo a ragionare insieme sulla possibilità di affidare al suo istituto il ruolo di coordinatore regionale. Al contrario – attacca - non possiamo andare avanti. E' evidente che non sussistono le condizioni minime per parlare della cosa. Come si può pensare di affidare un ruolo così delicato a chi non tiene viva la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale? Sono più che convinto che il fatto si commenti da solo». 

«Se le scuse – conclude – non dovessero arrivare è chiaro che ci troveremo in Aula con un percorso non condiviso e la maggioranza voterà da sola la legge. Un peccato visto che dovrebbe trattarsi di una norma condivisa e che unisce invece di dividere. In ultimo siccome il Parri è normato e riconosciuto da una legge regionale, mi auguro che tanto Bonaccini quanto Mezzetti vogliano fare sentire la loro voce e intervenire affinché questa brutta pagina sia chiusa al più presto». 

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