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Martedì, 19 Marzo 2024
La presa di posizione

Utero in affitto, Molinari (Pd) firma contro: «È una mercificazione»

Il consigliere regionale piacentino si schiera con altri sei consiglieri dem al fianco della rete contro la maternità surrogata: «Chi ha disponibilità economiche troverebbe qualche persona bisognosa, è uno sfruttamento»

Sette consiglieri regionali del Partito Democratico (e nove della maggioranza) hanno firmato la petizione contro la maternità surrogata, diffusa a livello nazionale dalla rete “No Gpa”, che conta al momento alcune centinaia di firme. Un terzo della maggioranza a sostegno di Stefano Bonaccini prende le distanze dalla pratica dell'utero in affitto. Tra loro anche il piacentino Gian Luigi Molinari. Nei prossimi mesi in Parlamento potrebbe approdare la proposta di legge che chiede di dichiarare la maternità surrogata un “reato universale”.

Un pezzo del Pd prende così le distanze dalla segretaria nazionale Elly Schlein, che invece, personalmente, si era dichiarata favorevole, ma che comunque non ha inserito il tema nella sua agenda politica (e nella mozione congressuale alle Primarie che poi ha vinto contro Bonaccini).

La petizione si richiama alla pronuncia della Corte costituzionale contro la Gpa. «A questi principi - si legge nel documento - chiediamo la politica si attenga nel confermare il divieto di maternità surrogata nel nostro Paese». La maternità «è una pratica intollerabile, e va contrastata in tutti gli ambiti a cominciare dalle istituzioni europee e dall'Onu».

A Molinari chiediamo le motivazioni di questa presa di posizione. «Il tema della vita – risponde l’ex sindaco di Vernasca - è scottante. Indubbiamente credo che, in questo momento, il pensiero della Regione e della sua attività, debba andare altrove, a partire dall’alluvione. Su questo tema etico, però, credo che ci sia grande confusione. Ci sono idee legittime e diverse all’interno del Partito Democratico, così come a destra l’argomento è oggetto di strumentalizzazioni. La destra espone il tema in maniera secca, dura».

Il consigliere regionale piacentino dichiara di «non voler arretrare di un centimetro», da «cattolico», sulla maternità surrogata. Perché? «Renderla possibile porterebbe alla trasformazione di un bellissimo desiderio, la maternità, in una mercificazione. Ci sarebbe una domanda e una offerta. Chi ha alle spalle disponibilità economiche potrebbe così rivolgersi ad una parte di popolazione con bisogni e necessità, innescando un mercato di sfruttamento. C’è un limite, oltre al fatto che si verificherebbero problemi di riconoscimento dei figli, che si ritroverebbero anche alcuni diritti negati». Molinari sottolinea che l’argomento comunque «non è al centro dell’agenda politica del Pd» e auspica che «tutti i partiti in Italia blocchino questa pratica».

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