Montagna, stop ai motori sui sentieri. Rancan: «Penalizzante per i comuni dell'Appennino»
Così il capogruppo della Lega ER Matteo Rancan, e il consigliere regionale Gabriele Delmonte, responsabile del dipartimento Montagna della Lega Emilia, commentano l’appello lanciato dal presidente del Club Alpino Italiano Emilia-Romagna
«Una proposta a dir poco penalizzante. Soprattutto per le nostre montagne, per i nostri ristoratori, baristi, benzinai, commercianti e sindaci dei piccoli comuni dell’Appennino. L’abbandono è il peggior nemico della montagna». Così il capogruppo della Lega ER Matteo Rancan, e il consigliere regionale Gabriele Delmonte, responsabile del dipartimento Montagna della Lega Emilia, commentano l’appello lanciato dal presidente del Club Alpino Italiano Emilia-Romagna, Massimo Bizzarri che, in una lettera indirizzata alla Giunta Bonaccini, ha chiesto uno stop a moto e quad sui sentieri.
«Occorre che la Regione, e in particolare l’assessorato alla montagna, tuteli la circolazione sui sentieri previsti dalla legge regionale 14 del 2013, che promuove e disciplina la salvaguardia del patrimonio sentieristico regionale» aggiungono i leghisti, auspicando che l’assessore Barbara Lori, che ha annunciato un confronto con il Cai e i Comuni coinvolti, tenga conto delle esigenze dei territori appenninici.
«Siamo convinti che possa esistere una convivenza pacifica tra chi frequenta i sentieri montani a piedi e chi lo fa su due ruote. Nell’ottica di incentivare l’economia locale e contrastare lo spopolamento dell’Appennino, punto fondamentale dell’agenda della Giunta Bonaccini, questo giro di vite non avrebbe alcun senso, considerando che la convivenza tra motociclisti ed escursionisti può e deve avvenire nel rispetto delle tutele e dei luoghi naturali dell’Appennino Emiliano Romagnolo» concludono Rancan e Delmonte.