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Movimento 5 Stelle: «C’è urgenza di uscire dall’Euro»

I consiglieri comunali del Movimento: «Siamo l’unica forza d’opposizione all’asse nazionale Pd-Forza Italia. È evidente a tutti che siamo subordinati alla politica monetaria ed economica dell’Europa»

«Il sogno di un’Europa unita è il più bello – spiegano i consiglieri comunali del  Movimento 5 Stelle - mai sognato in questo continente da 70 anni a questa parte. Il Benessere dei Popoli Europei, che negli intenti e nelle professioni dei padri fondatori, doveva essere il fine delle istituzioni europee, della moneta unica come di ogni altra scelta economica e politica, è stato sacrificato sull’altare di altri totem che di volta in volta ci sono stati presentati come necessità ineludibili, dal Fiscal Compact al pareggio di bilancio, dall’Euro al recente Jobs Act, nel nome di «è l’Europa che ce lo chiede».

Noi Italiani piegati da preoccupanti livelli di disoccupazione e povertà diciamo: Ora BASTA!  

Il M5S è l’unica forza d’opposizione all’asse Pd – Forza Italia, l’unica forza che esprime la necessità e l’urgenza di uscire dall’Euro, l’unica forza che può condurre una significativa ed efficace battaglia politica sulla questione centrale della sovranità monetaria. È ormai a tutti evidente che la linea del Governo è la subordinazione della politica italiana alla politica monetaria ed economica dell’Europa, e sostanzialmente della Germania, pur edulcorando la pillola del rigore con il mantra renziano “dall’austerità alla crescita”. Non sarà quindi questo governo a portarci fuori dal circolo vizioso su cui la nostra economia e la nostra società  sono avvitate, per questo il M5S raccoglie le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per indire un referendum d’indirizzo perché i cittadini dicano al Governo da che parte stanno gli Italiani.

Ecco, direttamente dal Blog di Beppe Grillo, i 7 motivi per uscire dall’Euro:

1.            Sovranità monetaria

Nel 2015 l’Italia pagherà 98 miliardi di interessi sul debito pubblico, quando Monti fu imposto all’Italia perché avevamo interessi troppo alti ne pagavamo 78. Riprendiamoci la sovranità monetaria per stampare una moneta associata al valore della nostra economia ed evitare di essere strozzati dagli interessi delle banche private.

2.            Più lavoro

Con l’euro siamo arrivati al record storico di 3,41 milioni di disoccupati, erano 1.000.000 in meno nel 1997. Le imprese sono costrette a licenziare oppresse da una tassazione abnorme imposta per rimanere nei parametri dall’euro. Fuori dall’euro per liberare le imprese e creare più lavoro!

3.            Più investimenti

Il governo non può stampare la sua moneta per finanziare investimenti produttivi. Nessuna politica industriale perché ogni euro speso deve essere restituito con gli interessi, controllati dalle banche private.

Fuori dall’euro per investire nel futuro dell’Italia.

4.            Più stato sociale

Per stare nell’euro all’Italia vengono imposti tagli lineari e selvaggi su sanità, welfare e scuola.

Fuori dall’euro per conservare lo Stato Sociale.

5.            Sviluppo delle nostre imprese

Con l’euro la produzione industriale italiana è scesa del 25%. Nello stesso periodo la produzione industriale

della Germania è aumentata del 26%. Ogni ora in Italia falliscono due imprese. Fermiamo l’emorragia.

Fuori dall’euro per sviluppare le nostre imprese.

6.            Tutela del made in Italy

L’euro ha fatto dell’Italia terra di conquista. I gruppi stranieri hanno speso circa 55 miliardi di euro per comprarsi i marchi italiani più famosi. Una strage delle imprese che porta l’economia al collasso.

Fuori dall’euro per salvare le imprese del Made in Italy e recuperare la nostra identità.

7.            Ripresa economica

Con l’euro l’Italia è in recessione da anni, il PIL è ai livelli del 2000. Uscire dall’euro consentirà alle imprese di essere più competitive nelle esportazioni e creare nuovo lavoro e ricchezza per il Paese. Il cammino sarà lungo e tortuoso, questa raccolta firme vuole innanzitutto informare, coinvolgere, responsabilizzare, i cittadini, tutti i cittadini, muovere il Governo italiano a rivedere le proprie politiche economiche, restituire L’Italia agli Italiani.

Nelle prossime settimane a Piacenza ci saranno banchetti per la raccolta firme a partire da MERCOLEDI’ 17  e SABATO 20 dicembre (ore 9-12) sul Pubblico Passeggio zona liceo scientifico Respighi, ma si potrà comunque firmare anche in Comune in via Beverora presso il Quic negli orari di apertura e stiamo provvedendo anche a depositare i moduli presso i Comuni della provincia. La scelta ai cittadini».

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