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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Movimento 5 Stelle: «La mafia rischia di colonizzare la regione»

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dei consiglieri comunali di Piacenza e provincia del Movimento 5 Stelle sul legame tra la mafia e il territorio emiliano-romagnolo

 «L’Emilia Romagna – spiegano in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Piacenza e provincia Mirta Quagliaroli, Barbara Tarquini, Andrea Gabbiani, Massimo Terzoni e Matteo Boeri - non è terra di mafia ma la mafia c’è e rischia di colonizzare la regione. Si presume che il suo fatturato oscilli intorno ai 20 miliardi di euro. Non dobbiamo abbassare la guardia.” L'incipit è quello del rapporto sullo stato delle mafie e del crimine in Emilia Romagna della Fondazione Caponnetto per l'anno 2014. Non si può più tacere o minimizzare, la situazione è critica i dati parlano e dicono che la mafia c'è ed è ben radicata nel nostro territorio, sia a livello regionale, dove è presente in tutte le provincie con picchi di drammatica penetrazione nelle province di Bologna e Modena, sia a livello locale, nella nostra Piacenza e in tutta la nostra provincia.

La metafora della piovra è tristemente calzante, il fenomeno è davvero tentacolare e pervasivo dei più disparati settori economici produttivi e sociali. Purtroppo la mafia che attacca e sporca il nostro tessuto civile e produttivo non è solo italiana, la criminalità organizzata è davvero un fenomeno globalizzato, il crimine organizzato nelle nostre terre ormai parla tutte le lingue del mondo. Citiamo ancora il rapporto Caponnetto: «La provincia di Piacenza è divenuta un importante crocevia per i narcotrafficanti italiani e stranieri. Anche le problematiche connesse allo sfruttamento della prostituzione, all'immigrazione clandestina e alla riduzione in schiavitù, hanno assunto livelli preoccupanti. Di rilievo è la presenza della criminalità organizzata e, in particolar modo, di quella calabrese. Questa presenza subisce, anche in questo caso, l'influenza della vicinanza della bassa Lombardia, dove la ‘ndrangheta è molto forte».

Non meno importanti tuttavia le presenze di cosa nostra e camorra che con “ndrangheta hanno stipulato una sorta di patto federativo che ha dato vita a una scellerata azione congiunta e sinergica orientata in attività estorsive e usurarie ai danni di imprese e attività commerciali “La sottomissione al ricatto da parte della criminalità organizzata, in molti casi, induce le vittime a effettuare false fatturazioni con il fine di realizzare illeciti introiti, creando operazioni commerciali inesistenti. Tutto ciò provoca, inevitabilmente, un vincolo di complicità con i criminali. Anche nel caso di Piacenza le mafie sono molto attive nell’edilizia, pubblica e privata, e nelle acquisizioni immobiliari e commerciali. Dobbiamo reagire, dobbiamo difendere il nostro territorio e il nostro futuro, il primo passo da compiere è informare e sensibilizzare, imprese, cittadini, istituzioni...INFORMARE è RESISTERE».

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