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Fratelli d'Italia: «Il Comune scenda in campo contro l'usura»

Mozione rivolta al sindaco Dosi dei consiglieri Foti e Opizzi (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale). «L’indebitamento medio delle famiglie piacentine è in costante aumento»

Anche a Piacenza, centinaia di persone si trovano nella condizione di essere oltremodo indebitate: di queste, una quota rilevante, si trova in detto stato in ragione della così detta usura familiare, lo sostengono, in una mozione rivolta al sindaco Dosi, Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. «L'usura - si legge nel documento - è un fenomeno in crescita e dalle conseguenze devastanti, rilevata anche nel nostro territorio provinciale, che attecchisce e si radica in ogni settore colpito dalla gravissima crisi economica di questi anni».

«L’indebitamento medio delle famiglie piacentine - affermano i consiglieri di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale - è in costante aumento, come attestato da progressivi e preoccupanti fenomeni di impoverimento sia dei singoli, sia delle famiglie. A ciò si aggiunga che il perdurante periodo di crisi economica, unito ad un sempre più problematico accesso al sistema creditizio, rendono difficoltoso sia per le persone fisiche, sia per le piccole e medie imprese, l’ottenimento di finanziamenti dagli istituti di credito». I consiglieri di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale chiedono quindi al Sindaco Dosi di «verificare la disponibilità dei altri Comuni della Provincia a partecipare all'istituzione dello "sportello anti usura" - che raccolga le testimonianze delle vittime e segnali alla autorità giudiziaria quelle ritenute di competenza della stessa - per concorrere a contrastare l'attività criminosa delle organizzazioni e delle persone dedite all'usura, anche attraverso l'istituzione di un numero verde anti usura, cui le vittime della stessa possano rivolgersi».

Foti e Opizzi sollecitano, infine, il Comune a «cooperare col sistema creditizio locale per individuare le forme più idonee a sostegno dell'attività delle associazioni e dei consorzi fidi che garantiscono parzialmente i prestiti concessi dalle banche ai soggetti a rischio d’usura e a promuovere, in collaborazione con le associazioni di categoria e con le associazioni anti racket e anti usura disponibili, un’indagine approfondita sull’evoluzione dell'usura nel territorio comunale, volta ad individuare le categorie sociali più colpite e a definire ulteriori modalità d’intervento».

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