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Murelli contraria all’invio di armi all’Ucraina

La risoluzione bipartisan alla Camera ottiene un’ampia maggioranza. Murelli (Lega), come Boldrini (Pd), vota contro all’invio di armi: «La pace si ottiene con dialogo e diplomazia»

La risoluzione bipartisan votata dalla Camera dei Deputati, nella giornata di ieri, sulle comunicazioni del premier Mario Draghi che riguardavano l’Ucraina è stata con una larghissima maggioranza. Nel voto separato, che riguardava il terzo capoverso sull'invio di armi a Kiev, la Camera ha registrato i voti contrari di tre leghisti (Vito Comencini, Matteo Micheli e la piacentina Elena Murelli), due Forza Italia (Matteo Dall'Osso e Veronica Giannone) e le astensioni di due pentastellati (Vittoria Casa e Sebastiano Cubeddu) e di una deputata Pd (Laura Boldrini). È quanto emerge dai tabulati dell'aula di Montecitorio, resi poi noti dall’Agi, l’agenzia di stampa. 

È la stessa deputata piacentina, su Twitter, a motivare il suo voto contrario. «La pace si ottiene con il dialogo e la diplomazia – ha scritto Murelli - non con l’invio di armi e strumenti militari all’Ucraina. Ne sono convinta e per questo oggi il mio voto contrario al terzo punto della risoluzione presentata alla Camera. La storia insegna, non ignoriamola».

La deputata ha precisato ulteriormente il suo pensiero. «La mia posizione in dissenso dal gruppo e dal Governo – ha aggiunto Murelli - riguarda solo il punto dell’invio di armi e militari. Sono cattolica e credente, impegnata ad aiutare i profughi e a far avere loro un sostegno. Non ritengo corretto alimentare la guerra con l’invio di armi, anche se capisco che gli ucraini le userebbero per la difesa della loro patria. Questo è l’unico mio punto di contrarietà, che non giustifica certo l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia con ingenti forze militari e le minacce nucleari lanciate da Putin».

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