«No a nuove inutili rotonde e ad autovelox per fare cassa. Il momento è grave, chi amministra stia attento»
L'Associazione dei liberali piacentini rivolge un appello preciso alla responsabilità nella spesa pubblica
L'Associazione dei liberali piacentini rivolge un appello preciso alla responsabilità nella spesa pubblica. «I candidati – si legge in una nota dell’associazione - si impegnino formalmente ad operare in coerenza con l'indispensabilità di una sua contrazione e gli enti pubblici, di qualunque natura, attuino una politica tesa a varare solo spese indispensabili. Il momento è già grave e si preannuncia più grave ancora per l'autunno: esclusivamente chi si impegna ad abbassare le spese, e ad operare solo così, va premiato da noi (i cittadini lo capiscano e lo sappiano). Quanti più mezzi possibili devono assolutamente essere lasciati nelle tasche degli italiani, in gran parte impegnati a far quadrare i conti».
«Per l'Amministrazione del Comune di Piacenza, in particolare – scrivono i liberali - è indispensabile che il prelievo tributario ritorni quantomeno, e il più presto possibile, al livello lasciato dall'Amministrazione Dosi. Per gli immobili ad uso diverso dall'abitativo, è urgente ritonificare il commercio, ormai appieno costellato di locali sfitti e di negozi che si tramutano in garages o di case che nascono addirittura con garages in facciata. Non sono i canoni che (tanto nell’abitativo che nell’uso diverso) creano lo sfitto, sibbene le imposte erariali e comunali, come prova il fatto che la casa è diventata per tutti, da aspirazione, un incubo e che nessuno più investe in immobili per ritrarne un utile: ci si accontenta (salvo zone assolutamente uniche e privilegiate) di incassare quanto serve a pagare tasse e imposte, a parte manutenzioni ed altri gravami ricorrenti ad ogni cambio di conduttore».
«Gli amministratori pubblici si mettano una mano sulla coscienza e lascino perdere rotonde (più o meno milionarie), forse qualcuna anche utile (ma ben poche, assolutamente una minoranza) certo non indispensabili e tanto meno urgenti in un momento come questo che attraversiamo e quello che si presenterà. Gli autovelox per fare cassa vanno rimossi, o resi non funzionanti, giunti come sono ad un livello intollerabile: per la pubblica amministrazione no, ma per i privati che debbono guadagnarsi da vivere con l’inventiva, il tempo è ancora un valore. I lavori pubblici possono dare lavoro ad imprese e lavoratori, ma va considerato che la loro spesa - come gli economisti insegnano - è produttiva di risultati positivi, gravata com’è di specifici adempimenti, dal 30 al 40 per cento in meno di quanto lo sarebbe se fosse stata impiegata da privati».
«E’ il momento – conclude l’Associazione liberali – per smantellare (e/o unificare) strutture pleonastiche e passare con decisione dall'assistenzialismo, e per ogni tipo di attività autonoma, alla promozione delle singole professioni ed attività e questo non con illusori contributi (clientelari), ma creando – anche disboscando le stesse attività da inutili adempimenti, pure tesi al perfezionismo - le condizioni di mercato perché, così nella vita privata come in quella condizionata dal settore pubblico, si consegua l’obiettivo liberale dell’eguaglianza dei punti di partenza per tutti, favoriti o sfavoriti dalla sorte o dalla vita».