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«No ai permessi di protezione convertiti in permessi di lavoro»

Immigrazione, Ordine del giorno alla Camera di Murelli (Lega): «Sarebbe una sanatoria mascherata. Accoglienza di nuovi immigrati solo nella misura in cui il Paese garantisca loro una vita dignitosa»

«Convertire i permessi per la protezione speciali in permessi per motivi di lavoro, come prevede il Decreto immigrazione, altro non è che una sanatoria mascherata che non avrebbe alcun impatto positivo sull’occupazione. Con il rischio il fondato del concretizzarsi di rapporti di lavoro fittizi, l’aumento dei cosiddetti finti profughi, il celarsi, dietro questi rapporti, del pericolo del terrorismo».

Lo afferma, la deputata della Lega, Elena Murelli, che ha presentato, il 2 dicembre, un Ordine del giorno alla Camera, con altri 18 parlamentari. Per la conversione del permesso di soggiorno, l’immigrato dovrebbe avere un alloggio, un reddito non inferiore all’assegno sociale e un’assicurazione sanitaria. «Naturalmente - afferma Murelli - il Governo solo per questioni ideologiche ha votato contro».

Secondo i firmatari «si dovrebbe garantire l’accoglienza di nuovi immigrati solo nella misura in cui il Paese sia in grado di assicurare condizioni di vita dignitosa per i richiedenti. Togliamo gli stereotipi: la Lega nulla ha contro chi viene in Italia regolarmente per lavorare e per contribuire alla crescita del nostro Paese. Siamo, invece, pienamente contrari a chi usa l’Italia, il suo sistema sanitario, il suo sistema assistenziale solo per delinquere o lavorare in nero, alimentando la mafia o le organizzazioni che speculano sulla pelle dei poveri immigrati che credono di trovare in Italia una vita migliore. L’aumento esponenziale di permessi convertibili farà solo aumentare il lavoro per la pubblica amministrazione e i costi per la collettività».

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