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«Non ci piacciono i tempi e i modi di questa fusione camerale»

Fusione Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, interviene il sindaco Patrizia Barbieri: «Preoccupazione per l’accelerazione imposta dal Governo»

«Il delicato e lungo iter di fusione della Camera di Commercio di Piacenza con quelle di Parma e Reggio-Emilia, che già da più parti è visto con preoccupazione per le possibili ricadute sul nostro territorio, ha subìto un’improvvisa accelerazione ferragostana da parte del Governo, che certo lascia più di un dubbio sui modi e sui tempi con cui è maturata e impone al sistema piacentino la massima attenzione». Anche il Sindaco Patrizia Barbieri esprime con queste parole la preoccupazione alla decisione assunta dal Governo Conte – e inserita nel Decreto per il sostegno e il rilancio dell’economia, il cosiddetto “Decreto agosto” approvato qualche giorno fa – di concedere anche alla Camera di Commercio di Piacenza solo 60 giorni di tempo per accorparsi con quelle di Parma e Reggio Emilia, pena l’invio di un commissario straordinario con la conseguente decadenza degli organi camerali. «L’imposizione per legge della fusione – continua il Sindaco Barbieri – precipita un percorso articolato che aveva la necessità di maturare all’interno di un quadro di tutele e di garanzie per il nostro sistema economico. E questo stava avvenendo, pur nella legittima diversità di opinioni e di posizioni. La paventata possibilità, poi, in caso di mancata fusione nei tempi prescritti dal Governo, dell’arrivo di un commissario straordinario e della decadenza degli organi camerali, è un’eventualità che occorre scongiurare a tutela prima di tutto dell’autonomia dell’Ente camerale e del suo fondamentale ruolo nel tessuto socio-economico locale».

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