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«Non è una riorganizzazione della sanità, ma un terremoto calato dall’alto»

L'intervento dell'esponente di Forza Italia Carlo Mazzoni sulla situazione della sanità locale

«Sono a scrivere in merito alle notizie riguardanti la sanità pubblica nella provincia di Piacenza. Gli organi di stampa locali hanno segnalato delle prese di posizione da parte di amministratori di Castel San Giovanni e di Villanova in merito alle scelte che l’azienda sanitaria locale vorrebbe adottare. Il ripetersi di tali notizie fa intuire che la Regione e l’ASL stanno attuando una riorganizzazione del sistema sanitario provinciale comunicando solo i singoli interventi senza fornire una pianificazione completa della sanità provinciale. In questi ultimi decenni sono stati riconvertiti e chiusi alcuni ospedali periferici e credo che tale scelta sia stata corretta in quanto sono stati lasciati attivi nella provincia 5 ospedali, uno per vallata (Piacenza, Bobbio, Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Villanova). Il primo campanello d’allarme per i Piacentini è stata la scelta legata al trasferimento del 118 a Parma, come sede operativa per le due provincie di Parma e Piacenza, giustificato come una migliore organizzazione del servizio. Dopo alcuni mesi l’ASL e l’assessorato regionale alla sanità comunicarono nella conferenza socio-sanitaria che l’edificio dell’ospedale di Fiorenzuola aveva delle problematiche di staticità, e che l’ospedale sarebbe stato abbattuto per essere ricostruito ex novo, senza comunicare le relative funzionalità. Da qui nacquero i primi problemi con i residenti della Val d’Arda, nell’edificio dichiarato inagibile erano presenti oltre ad alcuni reparti anche delle sale operatorie. Alcuni amministratori di enti locali e il comitato sorto a difesa dell’ospedale chiesero notizie per sapere se nel nuovo edificio fossero presenti gli stessi reparti o se qualche attività sarebbe stata trasferita in altra struttura. Da notizie lette sul quotidiano “Libertà” mi pare che tale tema non sia stato ancora risolto, e viste le dichiarazioni del vice sindaco Pizzelli, la nuova amministrazione di Fiorenzuola vuole che nel nuovo ospedale siano presenti il reparto di chirurgia, di pronto soccorso e le sale parto. Da poco si è appreso che anche l’ospedale di Castel San Giovanni sarà soggetto ad un presunto depotenziamento dei servizi, e sarà interessato ad una riqualificazione edilizia dell’immobile. Anche a Castel San Giovanni è nato un comitato di cittadini che tramite il proprio presidente, ha scritto a tutti i Sindaci della Provincia, chiedendo di “farsi carico nelle sedi istituzionali affinché la direzione generale dell’Asl di Piacenza ripristini con la massima tempestività i servizi tolti e sospenda i lavori in corso presso l’ospedale di Castel San Giovanni”.

Stessa sorte per l’ospedale riabilitativo di Villanova, dove anche qui è sorto un comitato di cittadini, il quale chiede che non venga trasferita l’unità spinale nel nuovo plesso ospedaliero di Fiorenzuola. E’ normale che a volte sia necessario ristrutturare e riorganizzare per garantire dei servizi migliori, ma credo che la regione e l’Asl debbano condividere il piano nella sua totalità con gli amministratori locali e con i cittadini, presentando una pianificazione completa di tutte le unità sanitarie piacentine. Questa non è una riorganizzazione ma un terremoto della sanità piacentina che ci vediamo calato dall’alto e che dobbiamo solo subire. Ritengo che i rappresentanti dei cittadini di qualsiasi ordine e grado e orientamento politico, dal parlamentare al consigliere del più piccolo comune piacentino, dovrebbero impegnarsi per capire le reali intenzioni che la regione intende attuare sul territorio piacentino in tema di sanità. Mi spiace affermarlo ma l’idea di essere la cenerentola della regione si accentua  sempre più, in Regione considerano Piacenza e la sua provincia un territorio periferico ma se vogliono riorganizzare la sanità in ottica di area vasta (Piacenza Parma e Reggio) è necessario che la regione sveli i propri obbiettivi perché i piacentini hanno il diritto di conoscerli. La proposta del centro sinistra di nominare alla presidenza della conferenza dei sindaci, un bravo e capace sindaco di centro destra, dimostra la volontà di voler cercare degli alibi e di non opporsi alle direttive imposte della Regione Emilia Romagna, tutto ciò con lo scopo di scaricare delle eventuali responsabilità su altri. Il PD  amministra la Regione, la Provincia e il Comune capoluogo, ma il PD Piacentino ha subito le scelte  del ASL e dall’assessorato alla sanità regionale non riuscendo ad individuare e a promuovere la soluzione migliore  in difesa degli interessi legittimi della comunità piacentina il che rafforza la mia idea  che il PD piacentino non ha gestito e non vuole gestire il problema della sanità per evitare contrasti con i vertici della Regione e del PD regionale. Se questi miei dubbi fossero veri, invito il PD piacentino a non subire i diktat regionali ma a lottare insieme alle altre forze politiche per difendere il bene comune del nostro territorio e in particolare modo la sanità locale».

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