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Nuovi oneri di urbanizzazione e costi di costruzione, ok alle riduzioni decise dall’Amministrazione

Centrodestra compatto sul tema. Ritoccati dopo vent’anni i valori: ecco tutte le riduzioni previste

IL DIBATTITO

L’opposizione ha riportato in aule le critiche dell’associazione Confedilizia, che chiedeva più coraggio e l’azzeramento dei costi per chi rigenera e recupera immobili. «Ha ragione l’Amministrazione – ha osservato Massimo Trespidi (Liberi) - o l’associazione Confedilizia? Chi dei due non la dice giusta? È vero che la Giunta di centrodestra non ha fatto il suo dovere? Potevate azzerare, non ridurre, gli oneri? E i Liberali dove stanno in questa partita, con la Giunta Barbieri o con l’associazione di Confedilizia, sostenuta dalla stessa associazione dei Liberali?». Ma i Liberali presenti in Consiglio hanno deciso di votare con la maggioranza e non appoggiare le osservazioni critiche che sono piovute su Palazzo Mercanti dall'esterno. «La Confedilizia ha battuto molto su questo tasto – ha commentato Gian Paolo Ultori (Liberali) - del recepimento dei valori di riduzione della “Dal”, sproporzionati rispetto a quelli attuali. È vero, il Comune di Piacenza poteva fare di più ed azzerare. Ma, tenuto conto il bilancio comunale, per non snaturarlo, è stato solo ridotto. Questa è una delibera equa. Ho avuto degli scontri al riguardo con l'associazione dei Liberali su questo tema, ma ho scelto la strada indicata dall’Amministrazione». «I valori degli immobili – ha detto Antonio Levoni (Liberali Piacentini) - sono crollati in questi anni. Confedilizia non fa altro che segnalare i problemi del settore, tutto qua».

Per Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) non si sta andando incontro ai bisogni della città, ma a quelli dei costruttori. «Tanti buchi vuoti in città – ha aggiunto Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle) - non c’è bisogno di costruire alcunché in città. Meglio la rigenerazione». «Manca una visione – ha detto Roberto Colla (Piacenza Oltre) - dovevate uscire allo scoperto e dire che tipo di città volete incentivare (le residenze, il commercio, le attività produttive?) e cosa scoraggiare». Anche per il grillino Andrea Pugni non c’è la necessità di andare incontro ai costruttori in alcun modo.  «Giusto – ha rilevato il leghista Nelio Pavesi - non consumare terreni agricoli. Con gli sconti stimati dagli uffici le entrare saranno invariate. Da anni c’è una pesante crisi del mercato immobiliare e dell’edilizia. Corretto favorire chi abita nelle frazioni, perché da anni perdiamo abitanti che vanno ad abitare nei comuni della cintura piuttosto che nelle nostre frazioni». «Era tempo che in Regione si aggiornassero questi valori – è il parere di Christian Fiazza (Pd) - fermi al 1998, anacronistici e lontani dal mercato attuale».

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