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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Nuovo ospedale, il mondo agricolo: «Si sta cementificando altro suolo»

Prosegue l’analisi delle osservazioni in commissione 2, le associazioni agricole critiche nei confronti della scelta dell’area. Il Cosil («Scelta frutto di Confindustria») fa arrabbiare il sindaco. Barbieri e Opizzi: «In campagna elettorale, nel 2017, non avevamo dati certi»

Una larga parte delle 14 osservazioni presentate alla variante del nuovo ospedale verte su una contestazione: fare il nosocomio nell’area 6 della Farnesiana, oltre la tangenziale, significherebbe sottrarre altro suolo all’agricoltura. Su questo punto convergono tutte le associazioni agricole locali.

Dopo le prime 4 osservazioni, la commissione 2 si è ritrovata nella serata del 3 marzo per proseguire il dibattito. Confagricoltura, nell’osservazione n. 5, ha evidenziato le caratteristiche peculiari del sito, in riferimento alla produzione aziendale agricola insediata, alla produzione biologica certificata ad a connessi valori agronomici, naturalistici e di mitigazione ambientale. Addirittura ipotizza come sede più idonea il Laboratorio Pontieri (Comune e Provincia la pensano diversamente: qua sorgerà un campus scolastico).

È d’accordo sulla necessità di non consumare suolo agricolo (anzi, di non fare proprio un ospedale nuovo), Luigi Rabuffi (Pc in Comune). «Togliere altri terreni agricoli rende tutto più caro». Contrario Massimo Trespidi (Liberi). «Laboratorio Pontieri come ospedale? Rifaremmo l’errore del passato, penserei a tutto tranne che a farlo ancora in centro città, con i problemi della viabilità e degli accessi». «Ci è stata indicata – è la difesa dell’architetto Enrico Rossi, dirigente dell’urbanistica del Comune - la volontà di una macro-area. È evidente che questo si scontra con l’attività di due imprese agricole che operano alla Farnesiana. L’Italia si è fatta attraverso gli espropri per costruire ospedali, strade, autostrade, ponti. L’interesse pubblico prevale sempre».

Anche Confcooperative-Fedagri ha depositato una contestazione (n.7) sui medesimi temi. «Il mondo agricolo – è il parere di Giulia PiroliStefano Rossi con Opizzi-2 (Pd) - ha forti perplessità, tutte le associazioni si sono messe di traverso. Hanno elementi certi sulla base delle loro esperienze. È da anni che si dice poi che lì c’è un problema idraulico, lo sanno tutti gli agricoltori. Diamo ascolto, sono osservazioni non campate per aria». «Trovo fisiologiche queste critiche – ha espresso invece Michele Giardino (Misto) - non sono stupito. Se chiudi i bar, protestano i baristi, se togli terreno agricolo, rispondono le associazioni agricoli. C’è una matrice sindacale dovuta e scontata in queste critiche». «Non è più tempo – si è limitato a dire il dirigente Rossi - per paragonare l’area 6 e la 5, è già stata superata quella fase. Nel complesso sono evidenti i limiti della 5, che ha contorni ben delineati su tutti e quattro i suoi fronti, con limiti verso l’espansione futura».

Il Consorzio di Bonifica (n.9) ha richiamato l’attenzione sia sul comportamento idraulico della falda, sia sulla necessità di valutare, con ogni cura possibile, gli effetti di possibili disfunzioni del sistema di gestione delle acque di superficie, al fine di prevenire ogni possibile allagamento accidentale degli spazi edilizi eventualmente realizzati alle quote inferiori rispetto all’attuale piano campagna, anche in relazione alla natura dei beni esposti a tali rischi (spazi edilizi destinati a impianti tecnologici, parcheggi, magazzini). L’architetto Rossi ha assicurato che il Consorzio «parteciperà all’opera, darà un contributo, sarà un attore del percorso di progettazione». Da Piroli (Pd) la richiesta di tenere in considerazione tutti i pareri degli esperti che mettono in guardia il Comune sull'area della Farnesiana.

COSIL: «CONFINDUSTRIA DECISIVA». BARBIERI: «DA QUERELA»

Molto polemica l’osservazione (la n.6) presentata dal Consorzio Co.Sil. Non è un mistero che dietro al Consorzio ci sia soprattutto la figura di Federico Scarpa, storico esponente locale socialista, da sempre interessato alle questioni urbanistiche di Piacenza. Cosil sostiene che l’ospedale sorgerà in un’area troppo decentrata, non servita da trasporto pubblico (e serviranno molti soldi per sistemarlo) e dalle reti di servizio. Ma non solo: l’area sarebbe stata decisa dall’associazione degli industriali e non dalla politica.Nuovo ospedale-5

«Un paio di rilievi – evidenzia Rabuffi - non passano inosservati. Il Cosil parla di speculazioni: il sindaco avrà giustamente qualcosa da dire al riguardo in Consiglio. E non vorrei, come è stato scritto, che l’area sia stata individuata dopo lunghi confronti in Confindustria come ipotizzato. Sicuramente ha ragione quando ricorda che l’area 6 qualche dubbio lo solleva per quanto concerne i trasporti pubblici, che saranno da rifare. Si ipotizzano 500mila euro per potenziare i collegamenti pubblici in quella zona, penso che la spesa sia maggiore». Trespidi ha voluto ricordare che «le colpe dell’ubicazione del Guglielmo da Saliceto sono della sinistra». «La Dc voleva farlo al parco di Montecucco, il Pci nel centro storico. Poi, alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli ’80, governava la sinistra con il Pci-Psi e prevalse la seconda opzione. Non so se ci sono complotti in Confindustria, ma l’area è stata comunque scelta in Consiglio».

«Sono già note – è l’intervento del capogruppo di Fd’I Giancarlo Migli - le motivazioni dell’impossibilità a riutilizzare aree occupate della città. L’area 6 in posizione troppo decentrata? Giusto così, si vada a vedere il recente ospedale di Fidenza. Ovviamente non è un’area servita dai trasporti, ma sarà obiettivo di questa Giunta, e delle prossime, creare una viabilità eccellente verso quella zona. I problemi c’erano se portavamo l’ospedale in centro o anche nella 5, che è all’interno della tangenziale. Incommentabili, invece, le illazioni di Cosil». Perplessità di Roberto Colla (Pc Oltre) sull’area prescelta. «Vorremmo sapere quale sarà il reale costo dell’ospedale: supereremo senz’altro i 200 milioni di euro ipotizzati, alla luce di tutti i problemi viabilistici e di trasporto pubblico da risolvere. L’area 6 ha oggi solo 4 corse quotidiane, l’area 5 aveva già 3 linee intere che passavano lì. Ogni chilometro di trasporto pubblico costa molto alla collettività. Tutte le associazioni sono intervenute contro questa scelta: mi suona come un campanello d’allarme». «La speculazione edilizia – è la replica dell’architetto Rossi - c’è in caso compravendita di immobili dopo trasformazioni urbanistiche. Questa è un’opera pubblica, non c’è commercializzazione o alienazione di immobili, e quindi nessuna plusvalenza». «Il presidente del Cosil andava querelato – è ha sentenziato il sindaco Patrizia Barbieri -, visto che si permette di sostenere cose così gravi e non vere».

BAGARRE SULLA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2017

Anche Pierangelo Maradini (n.8), ex dirigente del Comune, non ci è andato giù leggero. Scrive di promesse elettorali disattese: un esponente dell’Amministrazione in campagna elettorale disse che la Giunta Barbieri si sarebbe opposta alla costruzione del nuovo ospedale. Inoltre chiede di «abbandonare l’idea della struttura unica o del modello monocentrico, affiancando al vecchio ospedale un “piccolo ospedale fuori città”. «La prima affermazione andrebbe smentita dal sindaco – ha incalzato Rabuffi -. Ma io c’ero quando venne detta, me la ricordo». «Mi piacerebbe fare un match – è l’annotazione di Colla - tra l’area 5 e la 6. La 5 è 30mila mq in più di quelli necessari, non vedo problemi di spazi. E sul piano idraulico e il trasporto pubblico potrebbe essere meglio».

«Maradini – è la replica sdegnata del sindaco Barbieri - si commenta da solo. Quando partì la campagna elettorale l’unico che era partito lanciato sul nuovo ospedale fu Paolo Rizzi, tutti gli altri avevano perplessità, io compresa. Baldino ci parlò per la prima volta della necessità del nuovo ospedale nella sede della Uil, durante un confronto tra i candidati, più dal punto di vista sanitario che da quello dei parcheggi. Alla Pertite non l’avremmo mai fatto, abbiamo detto quello in campagna elettorale e lo abbiamo rispettato. Qualcuno ha confuso il nostro programma elettorale con quello di altri. Tanto che questa osservazione parla di un “improvviso cambiamento di rotta” della Barbieri: non ho mai cambiato idea, basta riguardare gli articoli dei giornali».

«Dai dati che avevamo in mano in campagna elettorale – ha aggiunto l’assessore Erika Opizzi - non c’erano elementi per una valutazione vera e propria. All’epoca era una solo boutade della Regione quella di costruire l'ospedale». Samuele Raggi (Pc del futuro) ha tirato fuori un paio di articoli datati de “IlPiacenza.it”. «Sulla realizzazione dell’ospedale il senatore leghista Pietro Pisani – ha richiamato Raggi - si dichiarò contrario. Fratelli d’Italia disse inoltre che era solo boutade elettorale di Bonaccini e, parlando ai commercianti preoccupati di via Taverna, il partito spiegò che l'ospedale non si sarebbe spostato altrove».

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