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Nuovo ospedale, la proposta del Pd: «Scegliamo l’area con un referendum»

Trespidi (Liberi) chiede di stralciare l’ipotesi Pertite dalle possibili aree, Cugini (Pd) scuote il Consiglio con l’idea di indire un Referendum. No della Lega: «Reggi sta sponsorizzando la Pertite in maniera eclatante»

La scelta dell’area che può ospitare il nuovo ospedale di Piacenza infiamma ancora il dibattito in Consiglio comunale. Nei giorni scorsi è stato dato mandato all’Ausl di Piacenza di redigere uno studio su quattro ipotesi: area della caserma Lusignani, Pertite, terreni di proprietà dell’Opera Pia Alberoni e area tra La Verza e strada Valnure. Il primo a sollevare il tema, durante la seduta del 12 marzo, è stato Massimo Trespidi del gruppo Liberi. «Vogliamo capire – ha preso la parola Trespidi - cosa succederà nel futuro dell’area della Pertite: chiediamo di stracciarla dalle ipotesi in campo per il nuovo ospedale. Sarebbe opportuna una presa di posizione forte e decisa su quell’area da parte dell’Amministrazione». Il Partito Democratico ha rilanciato, in direzione opposta: l’area della Pertite non va stracciata, ma bisogna coinvolgere i cittadini nella scelta. «Alla luce del percorso fatto sul nuovo ospedale - ha detto il capogruppo Stefano Cugini - che apprezziamo nel metodo, chiediamo di chiudere il percorso del tavolo di confronto. Ci vuole un referendum consultivo dei cittadini per decidere dove collocare la più importante opera dei prossimi decenni in città. A distanza di anni dal 2011 (trentamila piacentini in quell'occasione votarono per destinare la Pertite a "parco pubblico", ndr) è giusto che i cittadini si esprimano sul nuovo ospedale».

«Sulla Pertite – gli ha risposto Davide Garilli (Lega) - i cittadini si sono già espressi e continua a essere tirato in ballo dall’Ausl. La costruzione di un nuovo ospedale non può essere oggetto di un Referendum». Il Pd ha difeso il suggerimento del suo capogruppo. «La realtà in sette anni può cambiare – è il parere di Giulia Piroli (Pd) - lo dimostra il voto alle Politiche di domenica scorsa». «I tecnici dell’Ausl – ha aggiunto Giorgia Buscarini (Pd) - hanno dichiarato idonee tutte e quattro le aree – ha replicato a Garilli - non c’è niente di più bello che ascoltare i piacentini su un tema del genere».

Dal Carroccio è arrivato parere contrario. «C’è un tavolo di confronto, ci sono delle persone esperte – ha detto il capogruppo della Lega Stefano Cavalli - che decideranno il futuro dell’ospedale. Un "peso massimo" come Roberto Reggi sta sponsorizzando in modo eclatante l’area della Pertite: è vero che le idee possono cambiare dopo 7 anni, ma siamo preoccupati del vostro cambiamento repentino di valutazioni. Noi non vogliamo essere quelli che scelgono la Pertite». «Un protocollo di Regione e Ausl - ha tuonato Tommaso Foti, eletto parlamentare ma al momento ancora in Consiglio comunale - dichiara che si valuta la Pertite in sub-ordine alla Lusignani perché occorre prima risolvere il problema della pista di prova carro-armati (occorre trovare un luogo che ospiti questo enorme spazio, tuttora presente e semi-operativo alla Pertite, ndr). Questo protocollo è già scaduto a febbraio, senza che alcuno abbia risolto il problema della pista. È una tecnica delatoria per nascondere la verità: il nuovo ospedale era una cartina tornasole in vista della campagna elettorale di Piacenza. I soldi nel bilancio della Regione non ci sono, l’ente si è impegnato per un finanziamento minore di un centinaio di milioni e la restante parte sarebbe affidata a un mutuo sottoscritto dall’Ausl di Piacenza. Il referendum del 2011 non è efficace perché non venne raggiunto il quorum, ma l’indicazione popolare fu chiara. Ma soprattutto è stata assunta una delibera su questo tema della Pertite, approvata da una maggioranza di centrosinistra pochi mesi fa. E alla caserma Lusignani l’ospedale non ci sta».

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