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Nuovo ospedale, Tarasconi: «Dalla Regione piena disponibilità per il cambio dell’area»

Il sindaco a Bologna con l’assessore all’urbanistica Fantini e quello regionale alla sanità Donni: «Non perderemo tempo»

Il sindaco Katia Tarasconi conferma: la sua Amministrazione cambierà l’area del nuovo ospedale. Lo ha ribadito in un messaggio affidato ai social nella serata del 2 agosto, dopo un incontro a Bologna. «Oggi sono “tornata” in Regione, a Bologna – scrive Tarasconi - dove fino a pochi giorni fa (e per gli ultimi otto anni della mia vita) avevo l’ufficio. Sono tornata da sindaco per avviare il dialogo su un tema a cui tengo molto, e chi ha seguito la campagna elettorale lo sa: il nuovo ospedale di Piacenza. Con l’assessore Adriana Fantini e con i dirigenti di Comune, Provincia e Ausl abbiamo incontrato l’assessore regionale Raffaele Donini, a sua volta accompagnato dai dirigenti competenti».

«È stato un incontro – entra nei dettagli Tarasconi - all’insegna dell’operatività e della concretezza. Dalla Regione massima disponibilità e collaborazione di fronte alla nostra indicazione di voler scegliere, per la costruzione del nuovo ospedale, un’area diversa da quella scelta dalla precedente amministrazione. Come abbiamo sempre detto, esistono gli strumenti per poter procedere in questa direzione risparmiando tempo e denaro. E la Regione ce l’ha confermato. Siamo convinti e decisi: non perderemo tempo». Come più volte annunciato in campagna elettorale Tarasconi ha sempre considerato più idonea l’area 5 della Farnesiana (all’interno della tangenziale) rispetto alla 6, esterna alla tangenziale e vicina al carcere delle Novate.

BARBIERI CONTESTA LA DECISIONE

«Se non fosse una situazione tragica – si lascia andare ad un commento su Facebook l’ex sindaco Patrizia Barbieri (oggi consigliera della civica Barbieri) ci sarebbe sin da ridere. Quindi, dopo anni di lavoro condiviso con Ausl e Regione e una delibera di consiglio comunale, per un capriccio della nuova sindaca oggi ci si rivolge ai piacentini e al mondo sanitario con: "scusate ma avevamo scherzato". Ma che serietà è mai questa? Che serietà è quella di un privato (si riferisce all’Opera Pia Alberoni, proprietaria di entrambe le aree, la numero 5 e la 6, ndr) che parla di appuntamenti con la nuova Amministrazione per trattare il prezzo di un'area? Non oso immaginare cosa ci riserverà il futuro».

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