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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Obbligo valvole termoregolazione. Foti chiede che la Regione si adegui alla norma nazionale

In una interrogazione il consigliere sollecita chiarimenti sui termini per l’adempimento degli obblighi che la legge nazionale ha prorogato al 30 giugno 2017

La Giunta si pronunci in via definitiva sui termini entro i quali i condomini hanno l’obbligo di installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore e modifichi l’attuale legge regionale che fissa la scadenza al 31 dicembre 2016.  È quanto chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione presentata all’esecutivo regionale per sapere se intenda confermare la data del 30 giugno 2017 come previsto dalle attuali norme nazionali.

“Se la Regione non intendesse uniformarsi alla proroga decisa con una legge dello Stato, sostenendo assurdamente che l'installazione dei dispositivi per la contabilizzazione e la termoregolazione doveva essere effettuata entro il 31 dicembre 2016, - sostiene il consigliere - al condominio ed ai clienti finali dovrebbe essere comminata la sanzione amministrativa pecuniaria (da 500 a 2500 euro), oltre alla diffida a provvedere alla regolarizzazione dell'impianto condominiale, entro il termine di 45 giorni dalla data della contestazione”.

Eppure - sottolinea Foti - in una nota indirizzata ai tecnici accreditati dalla Regione, pubblicata sul sito dell’Anaci Emilia-Romagna (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) si legge che “….non trovano pertanto applicazione le disposizioni nazionali di cui al decreto legge 244/2016 cosiddetto “milleproroghe”, relative al differimento dei termini di scadenza per l’obbligo: di installazione di sistemi di contabilizzazione e di termoregolazione le singole unità immobiliari, nel caso di condomini con impianto termico centralizzato ..... che rimane fissato al 31 dicembre 2016”.

Di qui la richiesta alla Giunta perché – sottolinea il presidente di Fratelli d’Italia-An -  “appare evidente che non può essere disattesa una modifica legislativa e quindi il differimento del termine al 30 giugno 2017”. Non solo perché  “è comunque pacifica la prevalenza della disposizione della legge nazionale su quella regionale”. Ma anche perché “non risulta che la Regione Emilia-Romagna abbia presentato ricorso contro il Presidente del Consiglio dei ministri per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della Legge n. 19/2017 (che ha convertito con modifiche il decreto ‘milleproroghe’) nella parte che qui interessa”.

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