Officina delle idee: «L’ex mercato rischia di essere una nuova incompiuta»
Le perplessità di “Officina delle idee” sul progetto del nuovo albergo di Terrepadane nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo
«L’ex mercato ortofrutticolo comunale di Piacenza – interviene nel dibattito il gruppo di “Officina delle idee”, che vede Massimo Polledri e Mauro Saccardi promuovere una serie di riflessioni e confronti sul futuro della città - è stato raso al suolo nel novembre 2021. L’atto di approvazione della variante giustifica la demolizione come intervento d’emergenza sanitaria e di sicurezza e la realizzazione del parcheggio come opera pubblica per migliorare la dotazione di parcheggi della zona. Motivazioni non trovano riscontro in tutti gli atti amministrativi precedenti. Come risulta da tali atti, il parcheggio farà parte del Piano Urbanistico Attuativo (PUA) Mulini degli orti, che prevede la realizzazione sull’ex consorzio agrario di un polo commerciale di 19.500 mq di superficie di vendita e altre attività terziarie. Fra queste anche un albergo, da costruire sulla parte dell’area comunale dell’ex ortomercato non destinata a parcheggio. Il Pua è stato proposto dalla società Terrepadane nel 2015 ed è stato recepito nell’accordo Terrepadane-Comune stipulato il 30 aprile 2021. Accordo e PUA non sono ancora vigenti. Per questo è stata sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale la variante che ne costituisce anticipazione. L’accordo Terrepadane-Comune si basa, a norma dell’articolo 61 della legge regionale 24/2017, sul fatto che il PUA Mulini degli orti riveste un rilevante interesse pubblico e che le opere e i servizi offerti dalla società al Comune garantiscono la convenienza pubblica dell’accordo stesso».
«Negli atti, però, non vi è alcun elemento di valutazione dell’interesse pubblico delle opere offerte da Terrepadane, opere che dal 2016 al 2021 sono più volte cambiate, e soprattutto manca la stima del valore economico dell’ex mercato ortofrutticolo. Al fine di valutare la sussistenza e l’adeguatezza della convenienza pubblica dell’accordo sulla base di elementi concreti e misurabili, e non soltanto discrezionali, la stima dei beni comunali è indispensabile».
«Il nuovo insediamento commerciale-terziario, a causa delle sue dimensioni e complessità, dei costi di realizzazione e degli incerti sviluppi del mercato immobiliare, rischia di essere una nuova opera incompiuta molto più grande di Borgo Faxhall. Inoltre, se sarà realizzato il polo commerciale previsto, le botteghe del centro storico e della prima periferia urbana subiranno gravi danni economici perché non saranno in grado di sostenere la concorrenza del colosso commerciale.
Il parcheggio che verrà realizzato sull’area dell’ex ortomercato non contribuirà a creare condizioni di sicurezza nella zona e non sarà utile ai pendolari, data la lontananza dalla stazione. L’allontanamento degli occupanti abusivi dell’ex ortomercato si poteva ottenere murando le porte e le finestre degli edifici, come è stato fatto in passato in situazioni analoghe a Piacenza e altrove. Questo è emerso nella discussione di un recente webinar della Officina delle Idee. Assistiamo anche con un certo imbarazzo al caso Ultori, dove si fa rumore da parte della istituzione comune e della sua maggioranza su un comunicato mal riportato. Guardando la luna, insomma, si guarda il dito».