Orti comunali da regolamentare: «C’è chi fa il furbo»
Ok alla mozione di Giardino che chiedeva più orti urbani a disposizione, ma serve un regolamento per l’utilizzo. Rabuffi: «C’è chi ha grossi appezzamenti e fa accordi sottobanco per la loro gestione». Liberi e Pd: «Intanto non edifichiamo l’area degli orti di via Campesio»
Più spazi per gli orti urbani in città. Ok dal Consiglio comunale alla proposta di Michele Giardino (Gruppo Misto) di pensare a riorganizzare nuovi appezzamenti da distribuire alla cittadinanza. La Giunta è d’accordo, però prima di ripensare a organizzare nuovi spazi, bisogna mettere mano a un regolamento, perché la situazione non è rosea. «Prima di individuare nuove aree per gli orti urbani – ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Erika Opizzi - è necessario adottare il regolamento che disciplina gli spazi esistenti. Solo dopo aver verificato lo stato delle concessioni esistenti, sarà possibile individuare nuove aree. Ad esempio nelle aree di cessione delle lottizzazioni. Ovviamente devono essere inserite in quartieri accessibili e funzionali: non possiamo di certo realizzarle a Le Mose in mezzo alla logistica».
Ma l’opposizione incalza sui tempi. «Quanto tempo ci vuole per fare un regolamento degli orti urbani?», ha chiesto Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle). Anche il Pd chiede di fare in fretta. «L’assessore alla partecipazione Luca Zandonella – ha ricordato la dem Giulia Piroli - nel marzo 2018, rispondendo ad un nostro quesito su un’area, disse che stavano lavorando al regolamento e verificando tutti gli orti presenti in città. Ad oggi non è stato fatto niente, senza contare che una bozza di regolamento l’aveva già iniziata Rabuffi ai tempi della Giunta Dosi».
«Da assessore – rileva Luigi Rabuffi (Pc in Comune) - trovai delle distribuzioni poco omogenee. In alcune zone della città ogni appezzamento è da 30 metri quadri, in altre è da 80 metri, esagerato per un solo coltivatore. Qualcuno fa accordi sotto banco sull’utilizzo dei suoi spazi… Si potrebbe dividere gli orti più grandi in due parti. Serve un vero regolamento unico con misure più standard, per permettere a più persone di coltivare l’orto, individuando anche nuove aree». «Giusto sapere chi e come usufruisce di questi orti – ha condiviso Giampaolo Ultori (Liberali) -. Qualcuno si è trovato con aree più grandi: dobbiamo mettere tutti sullo stesso piano».
Da Massimo Trespidi (Liberi) un monito rivolto alla Giunta. «Intanto preoccupiamoci di non ridurre l’area verde di via Campesio per edificare, visto che quell’area è dedicata agli orti. Mi sembra una discussione ipocrita questa: si fa finta di non sapere che c’è quella questione in ballo, prima o poi da affrontare». «Noi del Pd – ha sottolineato il capogruppo Stefano Cugini - non vogliamo di arretrare di un centimetro sull’area di via Campesio, speriamo che se ne discuta a breve in Consiglio comunale per un’assunzione di responsabilità sul suo futuro». Anche il proponente della mozione, Michele Giardino, ha concordato: «È necessaria una regolamentazione dell’assegnazione degli orti».