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Ospedale di Fiorenzuola, Pollastri chiede nuovi chiarimenti sui tempi e sui servizi

Concluso nella mattina del 28 maggio l’iter di approvazione dello stanziamento di 10 milioni di euro per la ricostruzione del padiglione B dell’ospedale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Si è concluso stamane, con il voto dell’Assemblea Legislativa, l’iter di approvazione dello stanziamento di 10 milioni di euro per la demolizione e ricostruzione del padiglione B dell’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda, nonché per gli interventi di rifunzionalizzazione e miglioramento del corpo di fabbrica A, ai fini per mantenere una più razionale collocazione delle funzioni sanitarie.

Sul provvedimento, che ha incassato il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e della Lega Nord, si è astenuto il Consigliere di Forza Italia Andrea Pollastri poiché, come aveva già precisato in Commissione, vi sarebbero numerosi aspetti, in particolare sul fatto che sono stati spesi i soldi pubblici in una struttura che, dopo pochi decenni di vita, necessita già di un intervento radicale di demolizione e ricostruzione, ma anche sul fatto che le risorse, ancorchè ingenti, potrebbero non essere sufficienti per fare quanto si deve fare e ancora su quale sarà il futuro dell’Ospedale, per evitare che, una volta completato, sia l’ennesima “cattedrale nel deserto”.

Alcune risposte a questi dubbi sono arrivate durante la seduta del pomeriggio in cui l’Assessore alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti ha risposto ad un’interpellanza dello stesso Pollastri su questo tema: «Confermo – ha detto l’esponente della Giunta – che la tempistica prevista, pari a 26/28 mesi, verrà rispettata, nel pieno rispetto delle leggi sul lavoro e la sicurezza, e che alla fine dei quali il padiglione B sarà sostituito da una nuova struttura in grado di rispettare le normative anti-sismiche ma anche statiche».

Quanto ai servizi, altro tema caldo poiché connesso al rischio di depauperamento del nosocomio valdardese in favore di quelli di Piacenza e Fidenza, Lusenti ha ribadito che “I servizi verranno completamente ripristinati ed il personale tornerà al suo posto”.

Ma c’è di più: «Nella Conferenza Socio-Sanitaria – ha proseguito l’assessore – sono stati introdotti due nuovi principi: la nuova logistica dell’edificio consentirà percorsi, organizzazione del lavoro e accoglienza dei pazienti migliori del passato, inoltre, se entro fine lavori la Conferenza stessa valutasse l’opportunità di introdurre ulteriori servizi, questo potrebbe essere fatto, offrendo di più rispetto a quanto vi era in passato».

Per quanto riguarda invece le risorse, Lusenti a confermato che ci sono: oltre ai 10 milioni regionali approvati oggi, vi sono 2 milioni di Euro di risorse statali già disponibili.

Chiusura completa, invece, sull’ipotesi un progetto alternativo fatto dai tecnici del Comitato che avrebbe permesso di “ingabbiare” la struttura esistente adattandola alle nuove esigenze statiche e antisismiche, senza abbatterla e senza interrompere l’attività dell’ospedale, per altro con un notevole risparmio economico: «La decisione di realizzare il nuovo corpo di fabbrica – ha dichiarato Lusenti - è stata preceduta da un’attenta analisi delle possibili soluzioni alternative». Allo scopo è stata commissionata un’analisi comparativa in merito alle alternative di intervento: consolidamento dell’edificio esistente o  demolizione e realizzazione di un nuovo edificio. L’analisi comparativa è stata redatta dall’Ing. Stefano Rossi, professionista incaricato dall’Azienda USL di Piacenza; il professionista è qualificato da una documentata e significativa esperienza nella progettazione di opere (edifici, ponti, viadotti) e nella effettuazione di collaudi statici di importanti edifici pubblici e privati, costruiti in cemento armato e con strutture multipiano.

L’analisi ha tenuto conto: dei costi, della durata dell’intervento, dei livelli di sicurezza sismica raggiungibili e della complessiva funzionalità finale dell’edificio. 
L’analisi comparativa si è basata, tra l’altro, sulle relazioni tecniche della società Sicuring, incaricata dall’AUSL di Piacenza di eseguire le verifiche di vulnerabilità sismica, e sulla relazione del prof. Cerioni dell’Università di Parma, incaricato dal Comitato di distretto di eseguire ulteriori verifiche.
Gli esiti dell’analisi comparativa dell’ing. Rossi sono di seguito riportati: 

«(…) Pertanto l’intervento di adeguamento delle strutture esistenti, oltre a costare almeno il doppio ha l’incertezza dei costi e dei tempi e comunque con un risultato certamente inferiore rispetto alla nuova costruzione. Ritengo pertanto, alla luce di quanto indicato, che non ci sia alcun dubbio sulla convenienza della soluzione della nuova costruzione rispetto all’adeguamento della struttura esistente”. Le conclusioni a cui giunge l’analisi comparativa, che comunque non lasciano margini d’interpretazione, sono state condivise dalla Direzione Generale e dai professionisti ingegneri del Dipartimento Tecnico».

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