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Carta “Spreco Zero”, il sindaco Dosi tra i primi cittadini firmatari

C’è anche la firma del sindaco Paolo Dosi, tra quelle dei primi cittadini italiani che hanno sottoscritto la Carta “Spreco Zero”: un documento che, nell’ottica della rete tra enti territoriali, ne formalizza l’impegno per la riduzione degli sprechi e delle perdite alimentar

C’è anche la firma del sindaco Paolo Dosi, tra quelle dei primi cittadini italiani che hanno sottoscritto la Carta “Spreco Zero”: un documento che, nell’ottica della rete tra enti territoriali, ne formalizza l’impegno per la riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari. Sono 260, ad oggi, i Comuni che hanno aderito all’iniziativa, condividendo innanzitutto l’obiettivo di promuovere la campagna “Un anno contro lo spreco”, sostenuta dal Parlamento Europeo per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una cultura economica e civile improntata alla sostenibilità e alla solidarietà.

In particolare, i sindaci firmatari dichiarano il sostegno a tutte le iniziative – pubbliche e private – che recuperino a livello locale i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo l’intera filiera alimentare, per ridistribuirli gratuitamente ai cittadini con reddito inferiore alla soglia minima. Inoltre, si impegnano a modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici per i servizi di ristorazione e ospitalità alberghiera favorendo l’aggiudicazione, a parità di altre condizioni, per le imprese che privilegino l’uso di prodotti del territorio e attuino forme di ridistribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti. Si prevede, poi, l’istituzione di corsi di educazione alimentare, economia ed ecologia domestica per incrementare la consapevolezza dei consumatori alla sostenibilità dell’intero processo che va dall’acquisto allo smaltimento degli alimenti.

Gli amministratori comunali si faranno promotori di normative nazionali che regolamentino le vendite scontate, anche oltre il 50%, di alimenti vicini alla scadenza, e che semplifichino le diciture sulle etichette: una per la data entro la quale il cibo dev’essere venduto, l’altra che si riferisce al consumo. Si proporrà inoltre l’istituzione di un Osservatorio o Agenzia nazionale che incentivi la relazione diretta tra produttori e consumatori, nonché l’efficienza ecologica dal punto di vista della logistica, del trasporto, della gestione delle scorte e degli imballaggi.

“Si tratta di un’iniziativa importante – sottolinea il sindaco Dosi – nella quale il Comune di Piacenza crede molto, anche a fronte delle esperienze positive già avviate in tal senso sul nostro territorio. Penso, tra gli altri, agli orti urbani e alla loro valenza socio-ambientale, agli incontri organizzati dal Centro per le Famiglie e da Spazio 4 sul tema dell’autoproduzione basata sull’uso di elementi naturali, ma anche alla rete, preziosa e ormai consolidata, del circuito Piacenza Solidale, che nel 2012 ha consentito di raccogliere, evitandone la dispersione, 93 tonnellate di alimenti. A dimostrazione di una sensibilità che sul nostro territorio è già presente, e che ora avremo uno strumento in più per rafforzare ulteriormente ”.

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