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Parisi: «Serve un centrodestra con un'ala moderata e liberale più forte»

Il leader di “Energie per l’Italia” invita l’intero centrodestra a ricompattarsi: «La Lega lasci perdere i temi del Movimento 5 Stelle, è una cultura di estrema sinistra che non ci appartiene»

Stefano Parisi di “Energie per l’Italia” ha ancora fatto tappa a Piacenza, per un incontro di dibattito politico organizzato dal referente piacentino del movimento centrista, l’ex assessore provinciale Pierpaolo Gallini. In sala Cattivelli, alla presenza di numerosi uditori tra cui anche qualche esponente di Forza Italia (il segretario Jonathan Papamarenghi, l’assessore di Fiorenzuola Paola Pizzelli, il consigliere di Piacenza Mauro Saccardi), Gallini – prima di introdurre l’ospite - ha invitato i presenti a «serrare le fila dell’area moderata», almeno a livello locale.  

«Abbiamo tanto bisogno di politica in questo momento – è l’intervento di Stefano Parisi, già candidato a sindaco a Milano e alla Regione Lazio -, perché le forze che hanno governato il Paese negli ultimi vent’anni - Pd e Forza Italia - sono all’opposizione, e al potere c’è una forza che non ha mai governato: il Movimento 5 Stelle. Questo governo la sta facendo facile su tutto, sta fornendo solo slogan e semplifica. Non si può rispondere ai problemi così. A uno manca il lavoro e gli danno il reddito di cittadinanza. Abbiamo bisogno di una classe politica di qualità: ho 62 anni, negli anni ‘80 ricordo che si potevano non condividere le idee dei parlamentari di allora, ma erano quasi tutte persone di valore. Oggi arrivano in Parlamento persone che non hanno alcuna esperienza, molti non hanno mai fatto nulla, neanche un lavoro. Siamo passati troppo in fretta da una classe politica di qualità ad avere dei tecnici (il Governo Monti del 2011) e poi il nulla. Occorre avere più equilibrio».

Parisi ha analizzato, da par suo, la situazione italiana. «Debito pubblico e burocrazia inefficiente sono i due problemi, i due ostacoli che non liberano le forze produttive dell’Italia. Questi due moloc stanno tenendo bloccata l’Italia. Abbiamo una quantità enorme di leggi: un dirigente pubblico fatica a prendere decisioni, c’è un sistema di controlli che lo aspetta al varco per accusarlo. Non abbiamo mai affrontato i problemi del Paese, a partire da quando siamo entrati nell’euro. Abbiamo continuato a spendere risorse per far salire i consumi, ma non è mai successo (si pensi agli 80 euro di Renzi, che sono rimasti nelle tasche degli italiani), e così il debito è aumentato a dismisura». «Si è visto per il ponte di Genova. Sono giuste le privatizzazioni e concessioni autostradali, ma lo Stato si è dimostrato debole perché non è stato capace di costruire un efficace sistema di controlli sul privato».

Parisi invita perciò le forze del centrodestra a rimettersi insieme per un’alternativa senza il Movimento 5 Stelle: pare chiaro l’invito alla Lega di disfarsi di questa inedita alleanza di Governo. «In Italia bisogna ricostruire una classe politica di qualità – ha detto - e in discontinuità con gli ultimi trent’anni. Io sono lontanissimo dai valori del Movimento 5 Stelle: sono per un modello in cui le disuguaglianze si risolvono facendo diventare tutti uguali, ovvero tutti poveri. Nel loro mondo, quello dei 5 Stelle, una pensione da 3mila euro guadagnata con il lavoro, è rubata, c’è invidia sociale in questo atteggiamento. Invece per noi la persona è al centro della società, il welfare familiare è troppo importante. Fare figli è al centro dell’azione politica».  «Questi – ha insistito Parisi - dovrebbero essere i valori del centrodestra, parlerò a Fiuggi (a un incontro di Forza Italia) e ad Atreju (con Giorgia Meloni) di questo. Il centrodestra deve tornare ad avere una forte parte liberale e moderata che sostiene con vigore queste idee. Bisogna avere la forza per dirlo a Matteo Salvini. La Lega al Nord negli enti locali amministra i territori così, al Sud sono appena arrivati. Ma a livello nazionale si sono alleati e uniti insieme a una cultura, quella dei 5 Stelle, di estrema sinistra. Vogliono nazionalizzare tutto, mossi dall’invidia, aumentare debito pubblico. E sono lontani anni luce su molti temi da noi del centrodestra, come su vaccini, magistratura e giudici. Credo che Forza Italia, quell’area moderata, debba tornare a essere preponderante. E la mediazione è un valore all’interno della coalizione. Non si tratta di fare un inciucio tra noi: il pluralismo richiede forze di governo che si mettono d’accordo sui valori. Il contratto tra Salvini e Di Maio è l’opposto della mediazione: è metterci una cosa della Lega e una dei 5 Stelle, un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. E la democrazia del web non è quella rappresentativa in cui abbiamo sempre creduto. Abbiamo esponenti politici dei 5 stelle che nelle decisioni si nascondono dietro ai cittadini. Dovrebbero essere delegati dei cittadini, non i portavoce. Spero perciò che i partiti del centrodestra aprano le finestre e facciano entrare aria fresca».

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