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Pasquali si dimette da presidente e consigliere dell’Unione, le preoccupazioni del comitato

L'associazione Comitato terme e Valtrebbia pone alcune domande situazione venutasi nell'Unione dei comuni con le dimissioni del sindaco di Bobbio da presidente e da consigliere dell'Unione

Ci sono o no acque termali sotto il terreno di San Martino a Bobbio? E cosa sta succedendo nell’Unione comuni val Alta val Trebbia-Luretta? L’associazione “Comitato terme e Valtrebbia” è impegnata a far chiarezza sulle acque termali, ma su questo obiettivo si è sovrapposta la situazione di stallo dell’Unione. Diventa urgente la seconda domanda: cosa sta succedendo nell’Unione?

«Sappiamo dalla stampa che il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali si è dimesso non solo dalla funzione di presidente, ma anche da consigliere. Una operazione che, se confermata, potrebbe comportare l’uscita del comune di Bobbio dall’Unione. Su una popolazione totale di 8.396 abitanti l’eventuale recesso dei 3.572 di Bobbio solleva problemi e considerazioni sull’opportunità, sulla cornice normativa e soprattutto sulle ricadute sula popolazione. La cornice normativa è nel Testo Unico Enti Locali del 2000 e dice che una Unione di comuni può esser costituita anche da 2 soli comuni, purché limitrofi. La legge 56/2014 (DelRio) pone come limite demografico minimo i 3mila abitanti. Poi c’è lo Statuto dell’Unione, che norma il recesso volontario con delibera entro aprile ma con effetti dopo due anni, proprio per assicurare un continuum di funzionalità.

Dice anche che il comune che recede perde il diritto a riscuotere i fondi pubblici maturati dall’Unione e su qualsiasi patrimonio e demanio dell’Unione. A parte il quadro normativo, le conseguenze sui 3.572 abitanti di Bobbio e sugli altri 4.824 aprono domande pesanti. Come verrebbe gestita la rete dei servizi, trasporti e sanità in tutta la valle? Che fine fa l’Osco di Bobbio?  E la Casa della Salute? Sono problemi che nessun comune, nemmeno Bobbio, può gestire come se fossero di competenza solo sua e non di tutta la valle. Nell’incontro con i candidati alla regione tenutosi a Perino lo scorso 21 gennaio sulle prospettive della montagna, tutti i candidati han riconosciuto che far squadra è la condizione necessaria per affrontare problemi di area vasta come quelli della valle.

Ai sindaci dell’Unione chiediamo di continuare su questa strada. C’è con l’Unione un confronto aperto da tempo sul recupero della risorsa termale. L’assoc. Comitato Terme e  val  Trebbia aspetta ancora dall’Unione una risposta. Ci sono o no acque termali sotto S. Martino? La  domanda si ripete da un  anno, da quando sono stati resi noti i risultati dell’indagine geologica nella  piana di Bobbio, tra la Berlina, le  vecchie  terme (proprietà privata) il terreno di s. Martino (all’asta) e il rio Foino.

Indagine commissionata dall’Unione val Trebbia-Luretta, finanziata dalla regione, per capire la situazione acque termali. Indagine non ancora conclusa perché mancano gli ultimi due carotaggi necessari per confermare o meno la presenza di acque termali. E’ una situazione singolare. Il tribunale di Torino, sotto la cui giurisdizione si trova il terreno, ha dato il permesso di farli. L’Unione dei comuni val Trebbia-Luretta ha deliberato lo scorso agosto la volontà di eseguirli. La regione ha emesso lo scorso ottobre una delibera che apre al finanziamento dei lavori. Il presidente dell’Unione sindaco Pasquali afferma invece che quella delibera non prevede fondi.  Abbiamo quindi due amministratori che dicono cose opposte sulla stessa delibera. L’assoc. “Comitato Terme e val Trebbia” vorrebbe chiarezza e per questo ha chiesto lo scorso dicembre un incontro con l’Unione. Ci sono state le elezioni e tutto si è fermato. Concluse le elezioni il presidente Pasquali si è dimesso e di nuovo tutto si è fermato. Ora ci aspettiamo di esser ricevuti e di avere delle risposte. Come del resto tutte le funzioni dell’Unione non possono restar sospese. Non a lungo».

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