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Verso le elezioni

«Vincere le elezioni al primo turno per mettere Piacenza in sicurezza»

Elezioni amministrative, al via la campagna elettorale di Fratelli d'Italia. Patrizia Barbieri, candidato sindaco, e il deputato Giovanni Donzelli (FdI) ai giardini Anguissola

«Dovete mettere in sicurezza questa città e proseguire con il buon governo di Patrizia Barbieri, dando forza anche a Fratelli d'Italia che è garanzia di coerenza e lealtà».
A Piacenza la campagna elettorale di Patrizia Barbieri per le elezioni amministrative del 12 giugno è iniziata sabato 2 aprile. L'occasione è stata la presenza di Giovanni Donzelli - deputato di Fratelli d'Italia e anche membro dell'esecutivo nazionale e responsabile dell'organizzazione del partito di Giorgia Meloni - che ha incontrato i sostenitori del partito al giardino Giana Anguissola di via Emmanueli. 

«A Piacenza avete avuto una grande fortuna ad avere questa amministrazione - ha detto il deputato toscano dopo l'introduzione da parte del consigliere regionale piacentino Giancarlo Tagliaferri - Sono stati cinque anni difficilissimi in tutta Italia: il virus, le difficoltà economiche, i problemi nella pubblica amministrazione hanno devastato tutte le città del Paese. Ma voi vi siete salvati perché avete avuto una buona amministrazione».

«In questi cinque anni sei riuscita a difendere questa città» ha poi proseguito riferendosi direttamente al candidato sindaco del centrodestra: «Ora, dopo aver seminato in questi anni, è giunto il momento di raccogliere i frutti dell'ottimo lavoro che avete fatto, con i finanziamenti che avete intercettato e gli ottimi progetti messi in cantiere, e che adesso verrano realizzati».

«Dovete vincere al primo turno - ha concluso Donzelli - anche perché la furbizia della sinistra ha fissato il ballottaggio alla fine di giugno, quando tutti sono al mare. Quelli di sinistra hanno sempre avuto allergia a far votare i cittadini. Dobbiamo vincere al primo turno per dare un messaggio chiaro e continuare questo buon governo di Piacenza». 

«Sono stati cinque anni difficili fin dal primo giorno del mio insediamento quando ho avuto la notifica dei 55 indagati, e mi sono trovata subito una amministrazione azzoppata per quanto riguarda gli uffici - ha esordito Patrizia Barbieri - Ma siamo partiti lo stesso con energia ed entusiasmo, e abbiamo lavorato molto bene con la coalizione che mi ha sostenuto. Sono grata proprio anche a Fratelli d'Italia perché è sempre stato un partito leale e corretto, oltre che dalla grande preparazione. Per questo ringrazio Erika Opizzi e Tommaso Foti».

«Il Covid non ci ha fermato - ha proseguito il candidato sindaco - per primi, fin da subito, fin dai primi momenti, abbiamo preso decisioni che non erano ancora supportate da alcun provvedimento sanitario, avendo intuìto una situazione in arrivo con gravi conseguenze, e condividendo tutto questo con gli altri sindaci. Abbiamo lavorato con convinzione non solo sul campo sanitario, ma anche su quello economico e sociale, sapendo di non propter perdere tempo». 

«Sono così arrivati a Piacenza in questi anni di amministrazione - ha proseguito - tanti finanziamenti che altri dicono essere merito della Regione e del Governo. Ma io rispondo: non c'erano forse la Regione e il Governo anche quando amministravano loro? Molto probabilmente non erano in grado di intercettarli. Questo significa che noi invece abbiamo saputo fare dei progetti, e che siamo riusciti ad avviare tutti quegli iter che consentono di portarli a casa». 

«Quando siamo arrivati - ha detto ancora Barbieri - c'era un'idea di un nuovo ospedale che innanzitutto era soltanto sulla carta. Non si sapeva nemmeno dove sarebbe stato ubicato. E abbiamo scoperto che era tutto un bluff. Allora ci siamo attivati. Ora, non solo c'è l'area per il futuro nuovo ospedale, ma c'è anche una copertura di finanziamento da 250 milioni di euro. Questo poteva bastare, ma non ci siamo fermati. Anche di recente sono arrivati diversi altri finanziamenti, tra cui anche quei 27 milioni di euro che l'onorevole Paola De Micheli avrebbe voluto intestarsi, ed è bene chiarirlo».

«L'ospedale militare? Tutti lo volevano ma nessuno lo otteneva. Il lavoro fatto in squadra con la Regione e il Ministero è stato importante, questo lo devo riconoscere. Ma in virtù di un lavoro fatto da questa amministrazione, ottenendo anche l'apertura del corso di Medicina in lingua inglese che tanti volevano ma nessuno aveva ancora ottenuto. Questo, insieme al presidente Bonaccini, perché bisogna sapere anche costruire "relazioni" e imparare a chiedere quando c'è serietà nell'interlocuzione».

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